Il clima di festa sembra non coinvolgere le forze politiche italiane che continuano a lanciarsi attacchi incrociati. È il caso del Movimento 5 Stelle che, in una lettera congiunta dei propri parlamentari, attacca duramente il governo guidato da Giorgia Meloni sulla gestione della pandemia da Covid-19. Al centro dell’offensiva c’è il cambio di passo mostrato dalla Presidente del Consiglio rispetto a quando era all’opposizione e criticava fortemente la gestione di chi, ai tempi, occupava la poltrona più importante a Palazzo Chigi, ovvero Giuseppe Conte. La recrudescenza della pandemia e la difficile situazione cinese, infatti, hanno riportato al centro del dibattito le mascherine, i tamponi e i controlli sanitari.

Conte attacca Meloni sul Covid
«Oggi Meloni scopre che i controlli e le mascherine sono armi indispensabili per combattere il Covid-19, meglio tardi che mai. Non sfugge, infatti, che solo due mesi fa il ministro Schillaci aprì una riflessione per togliere le mascherine addirittura nelle Rsa e negli ospedali», scrivono i parlamentari del M5S in Commissione Affari Sociali della Camera e Sanità del Senato.
E ancora: «Dopo le proteste di medici e operatori sanitari – che richiamarono alla responsabilità il governo – le mascherine sono fortunatamente rimaste a protezione dei più fragili. Come se non bastasse il Presidente del Consiglio si spinge a dire che lockdown e misure restrittive non le sono sembrate così efficaci facendo l’esempio del caso cinese», aggiungono i pentastellati.

La lettera dei 5 Stelle alla Meloni
«Ebbene è esattamente il contrario. Ricordiamo alla Meloni uno studio dei ricercatori dell’Imperial College di Londra che stimò in circa tre milioni i decessi evitati in Europa grazie alle misure restrittive. In Cina a una fase di severe restrizioni è invece seguito un allentamento totale delle misure che ha portato alla situazione che vediamo oggi. Ci auguriamo onestamente più chiarezza e determinazione perché con il covid-19 non si scherza», concludono i parlamentari.