Nel consueto discorso di fine anno alla nazione, Xi Jinping ha affrontato anche il tema del Covid. Il presidente della Cina, giunto al terzo mandato, ha riconosciuto che il Paese è entrato in una nuova fase nella sua risposta alla pandemia ed ha ammesso che alcune sfide persisteranno, senza però fare direttamente riferimento all’esplosione di infezioni nelle ultime settimane. Nel discorso, Xi Jinping ha spiegato che il governo della Repubblica Popolare Cinese ha «adattato» la sua risposta alla «situazione in evoluzione», per «tutelare al meglio la vita e la salute della popolazione». Da quando è arrivato il Covid-19, ha detto, il suo governo ha messo «i cittadini al di sopra di tutto».

«Abbiamo sempre messo la vita umana al primo posto»
«Sin dallo scoppio dell’epidemia, abbiamo sempre aderito al principio del mettere i cittadini e la vita umana al primo posto, abbiamo applicato in modo scientifico e preciso delle misure di prevenzione e controllo, che abbiamo calibrato e migliorato in accordo ai diversi momenti e all’evolversi della situazione, proteggendo al meglio la vita umana e la salute del popolo», ha detto il presidente della Cina. E poi: «Con l’aumentare delle difficoltà, maggiori saranno anche il nostro impegno e la nostra tenacia, con una luce di speranza che già possiamo vedere dinanzi a noi. Dovremo impegnarci ancora di più, poiché l’unione e la capacità di resistere ci porteranno alla vittoria finale».

Cosa ha detto su Taiwan
Nel discorso, che è stato trasmesso sulla televisione di Stato e alla radio, Xi Jinping si è definito il «leader del popolo» e ha detto di avere «sempre a cuore» le preoccupazioni e le aspirazioni dei cittadini cinesi. A differenza degli anni precedenti, il presidente non ha parlato della situazione economica del Paese e nemmeno delle tensioni con gli Stati Uniti, in corso ormai da tempo. Ha però parlato della questione taiwanese: «La completa riunificazione della nostra nazione un’aspirazione condivisa dalle persone di entrambi i lati dello Stretto di Taiwan».