Tolleranza zero contro il Covid. La Cina ha istituito il lockdown a Shenzhen, una della città più grandi della Repubblica Popolare con i suoi 17 milioni di abitanti, nonché il fulcro del settore tecnologico del Paese. La drastica decisione è stata presa dopo aumento dei casi di Coronavirus in città, che erano arrivati a 66, a fonte di quasi 3.400 rilevati in tutta la nazione. Una cifra minima per gli standard europei, ma enorme per le autorità cinesi, che già in passato avevano adottato provvedimenti analoghi.

Shenzhen, la Silicon Valley della Cina
Shenzhen è una metropoli situata nell’area sud-orientale della Cina. Confinante con Hong Kong, hanno qui sede alcune delle principali aziende tech del Paese: Huawei innanzitutto, ma anche Tencent (“casa madre” di WeChat), ZTE, famosa per i cellulari, e DJI, che produce droni. Shenzhen è per questo considerata la “Silicon Valley cinese”. Fulcro del settore tecnologico, produce il terzo Pil del Paese dopo Shanghai e Pechino. Inoltre vanta uno dei più grandi porti del mondo.
Shenzhen, lockdown almeno fino al 20 marzo
A Shenzhen solo a supermarket, mercati agricoli, farmacie, strutture mediche e servizi di consegna espressa è stato consentito di rimanere in attività. La sospensione riguarderà anche il trasporto pubblico. In precedenza, il governo locale aveva già deciso un lockdown parziale nel distretto finanziario. Tutte le attività resteranno chiuse e gli abitanti dovranno rimanere in casa almeno fino al 20 marzo. Una sola persona per famiglia è autorizzata a fare la spesa, ogni due giorni. Sono già partiti test di massa sulla popolazione, da eseguire in tre diverse fasi.

Shenzhen, stop al gigante della componentistica elettronica Foxconn
A Shenzhen ha sede anche Foxconn, ossia il più grande produttore di componentistica elettronica al mondo. Lavora per Huawei e ZTE, ma fornisce anche Apple, Samsung e altri colossi tecnologici. Il lockdown imposto a Shenzhen rischia di bloccare ulteriormente le catene di approvvigionamento globale, già messe a dura prova dalla pandemia.
Oltre a Shenzhen chiusa l’intera provincia di Jilin
Quello di Shenzhen non è l’unico lockdown deciso dal governo negli ultimi giorni. Adottando le misure più vicine a quelle che nel 2020 sono state prese per domare la pandemia nell’Hubei, è stata infatti chiusa l’intera provincia di Jilin, che ha 24 milioni di abitanti. I 26 di Shanghai, così come i 9 milioni di Qingdao possono invece lasciare la città solo per motivi urgenti, esibendo comunque un test negativo fatto entro le 48 ore precedenti.