Il Covid spaventa nuovamente la Cina. Dopo il caso di Shangai, anche a Pechino stanno aumentando i casi e in vista di un possibile lockdown i cittadini cinesi si sono accalcati ai supermercati. Lunghe code anche davanti ai centri provvisori che sono stati sistemati a Chaoyang, il distretto centrale della capitale cinese. Test di massa per tutti: la decisione delle autorità sanitarie è arrivata ieri e ormai da ore si lavora senza sosta per tentare di fermare l’avanzata del virus.

Da Shangai a Pechino: «il virus è sfuggito ai rilevamenti»
Il governo cinese non sottovaluta nulla, anche se la sua strategia di tolleranza zero non ha funzionato come le autorità avrebbero voluto. Shangai è in lockdown da inizio aprile. A causa di poche decine di casi, a essere confinati nelle proprie abitazioni sono oltre 25 milioni di cinesi. Ciò nonostante, ieri la Cina ha diramato un comunicato in cui si parla di altri 51 decessi dovuti al Covid. E contemporaneamente si apre il caso Pechino. Il virus è sfuggito ai test e si sono registrati altri nuovi 14 casi di positività. Il totale nei distretti della capitale è di 55 e la possibilità di una chiusura totale anche lì prende sempre più corpo. «Il virus è sfuggito ai rilevamenti», hanno dichiarato le autorità.
Code ai supermercati e test per tutti
E così le autorità sanitarie cinesi hanno preso il primo provvedimento: test di massa per tutti. A Chaoyang, il distretto centrale di Pechino, sono stati creati alcuni stand in cui far defluire l’intera popolazione, per tamponi con cui tracciare il virus per poterlo isolare. Lunghissime le code che si sono create per portare a termine l’ordine, così come fuori dai supermercati. I cittadini di Pechino non vogliono vivere i disagi dei propri connazionali a Shangai, chiusi in casa da settimane e senza scorte di cibo.
