Dopo quasi tre anni, la Cina ha riaperto i confini del Paese agli stranieri. Per la prima volta dal marzo 2020, data di inizio delle restrizioni anti-Covid, Pechino ha eliminato la quarantena obbligatoria per i viaggiatori. In crescita i viaggi, soprattutto in vista del capodanno lunare del 22 gennaio. Tuttavia, il Paese non ha ancora sconfitto il virus, che anzi continua a diffondersi in maniera esponenziale. Stando all’ultimo report diffuso dalla nazione, solo nella provincia dell’Henan si parla di 88 milioni di contagi. Un numero enorme, pari all’89 per cento dell’intera popolazione. Con l’allenamento delle misure di contenimento della malattia, il quadro futuro è preoccupante tanto che potrebbero esserci 1 milione di vittime solo nel 2023.
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Lo scenario dei contagi da Covid-19 in Cina con i dati dell’Henan
A dare la notizia è stato Kan Quancheng, direttore della commissione sanitaria per la provincia centrale dell’Henan, in conferenza stampa. L’esperto ha dichiarato che, al 6 gennaio 2023, il tasso di infezione nella zona era pari all’89 per cento. Calcoli alla mano, si tratterebbe di 88.5 milioni di persone sui 99.4 totali. Un numero enorme, cui però farebbe da contraltare il calo delle ospedalizzazioni, il cui picco risale allo scorso 19 dicembre. Intanto nel Paese si continua a minimizzare sulla minaccia attuale del virus. Con lo smantellamento della strategia zero-Covid, anche a seguito delle forti proteste di dicembre nel Paese, la Cina sostiene di essere «più forte del virus». I dati ufficiali parlano di appena 5272 decessi dall’inizio della pandemia, tasso di mortalità più basso al mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di dati sottostimati, tanto che soltanto nel 2023 potrebbe morire 1 milione di persone.

«La vita sta andando avanti di nuovo», ha scritto ieri 8 gennaio il People’s Daily, il quotidiano ufficiale del Partito Comunista. Nell’articolo si elogia l’operato del governo di Xi Jinping in merito alle azioni contenitive, fondamentali per passare da «prevenzione dell’infezione» a «prevenzione di malattie gravi». L’agenzia di Stato Xinhua parla di una «nuova fase» della pandemia, come confermano i dati sui viaggi. Complice l’arrivo del capodanno lunare del prossimo 22 gennaio, gli spostamenti sono cresciuti del 33 per cento in un anno. Soltanto nella giornata di sabato hanno viaggiato 34.7 milioni di passeggeri sommando ogni mezzo di circolazione in tutta la Cina. Eppure i voli internazionali sono ancora pochissimi rispetto al 2019. Sunday China Daily parla di 245 voli al giorno fra entrata e uscita, il 91 per cento in meno di quattro anni fa dove si superava quota 2 mila.