L’anarchico Alfredo Cospito resta al 41-bis. È questa la decisione presa dalla Corte di Cassazione che era chiamata ad esprimersi sul ricorso contro il carcere duro presentato dal legale dell’uomo che, da quasi quattro mesi, protesta contro il suo regime carcerario con lo sciopero della fame.

Cospito resta al 41-bis: le reazioni
La Corte di Cassazione ha dunque deciso, dopo una lunga camera di consiglio, che Alfredo Cospito resterà al 41-bis. Immediate sono state le reazioni del mondo anarchico, presentatosi proprio davanti al Palazzaccio per protestare contro la pronuncia degli ermellini. I principali cori degli anarchici sono stati “Assassini, assassini” e “Sarete responsabili di tutto quello che succederà”. Al presidio in piazza Cavour ha partecipato anche l’avvocato di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini, che si è così espresso sulla decisione della Corte di Cassazione: «Dopo la lettura della requisitoria del procuratore generale Gaeta pensavamo che il diritto potesse tornare ad illuminare questa buia vicenda. Ma la decisione di questa sera dimostra che ci sbagliavamo. Leggendo i pareri favorevoli della Dnaa, Dda e Dap inviati al Ministro avevamo capito che la decisione ministeriale fosse stata politica e non giuridica». Per l’avvocato, dunque, ci sarebbe una vera e propria sconfitta del diritto.

Cospito sospende la terapia
Alfredo Cospito non esce dal 41-bis e lui stesso si è ora dichiarato pronto a morire. Attualmente è ricoverato nel reparto penitenziario dell’ospedale milanese San Paolo e, nei giorni scorsi, aveva ripreso a prendere gli integratori per essere lucido proprio in vista della decisione della Corte di Cassazione.
Appreso del rigetto del ricorso, l’anarchico ha annunciato di non voler più prendere gli integratori che fin qui l’anno tenuto in vita. Il detenuto avrebbe detto, come riferito da Repubblica, che molto presto morirà. «Spero che qualcuno dopo di me continuerà la lotta contro il carcere duro», avrebbe aggiunto.