Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, adesso è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio. Il suo nome è stato iscritto a registro nell’inchiesta della Procura di Roma sulle conversazioni tra Alfredo Cospito e alcuni boss della criminalità organizzata, ascoltate in carcere. Delmastro viene così indagato a nove giorni dall’iscrizione del reato di rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio a carico di ignoti nel fascicolo aperto l’1 febbraio scorso. Domani Delmastro sarà interrogato dai pm.
Già ascoltati il capo del Dap e il capo del Gom
A quasi venti giorni dall’intervento di Giovanni Donzelli alla Camera sul caso dell’anarchico Cospito, la Procura continua a indagare. Nei giorni scorsi sono stati ascoltati dai pm come persone informate sui fatti sia Giovanni Russo, capo del Dap, sia l’ex e l’attuale direttore del Gruppo operativo mobile, il Gom, rispettivamente Mauro D’Amico e Augusto Zaccariello. La Procura ha aperto il fascicolo dopo l’esposto del deputato dei Verdi Angelo Bonelli e del suo avvocato Antonio Andreozzi.

Lo scorso 31 gennaio il discorso di Donzelli
Il 31 gennaio scorso è stato Giovanni Donzelli a intervenire alla Camera per difendere l’operato del governo sul caso Cospito e attaccare il centrosinistra, che chiedeva un atteggiamento meno fermo sulla conferma del 41 bis all’anarchico. «Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei Casalesi diceva, incontrando Cospito, che pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato, che sarebbe l’abolizione del 41-bis. Cospito rispondeva: “Dev’essere una lotta contro il 41-bis, per me siamo tutti uguali”», ha affermato Donzelli. E poi l’attacco: «Il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora voglio sapere, Presidente, se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia».
Delmastro era stato difeso da Nordio
Il sottosegretario Delmastro ha poi affermato di essere stato lui a parlarne con Donzelli ma che si trattava di informazioni «non coperte da segreto». Il ministro della Giustizia Carlo Nordio lo aveva difeso: «La natura del documento non rileva e disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo o rientranti nella disciplina degli atti classificati». Intanto Cospito resta al 41 bis su decisione proprio di Nordio.
