Tre cosmonauti russi sono arrivati sull’Iss indossando una tuta con i colori dell’Ucraina
Tre cosmonauti russi sono arrivati sulla stazione spaziale internazionale indossando una tuta con i colori dell'Ucraina. «Avevamo un sacco di tessuto giallo, così lo abbiamo utilizzato», ha detto uno di loro.
Oleg Artemyev, Denis Matveyev e Sergey Korsakov. Sono i nomi dei tre cosmonauti russi che sono appena approdati alla Stazione Spaziale Internazionale a bordo della navetta Soyuz Ms-21. Il primo lancio russo dopo l’invasione dell’Ucraina si è concluso con successo e con una sorpresa: i tre cosmonauti russi si sono presentato ai sette colleghi già presenti sull’Iss indossando tute gialle con dettagli blu, i colori dell’Ucraina.

La scelta dei colori non sembra casuale
Ripreso mentre la navicella partita dal cosmodromo di Bajkonur (Kazakistan) si preparava ad attraccare alla stazione spaziale, Artemyev indossava una tuta spaziale blu. Parlando. Appena arrivati a bordo, i tre avuto anche l’occasione di salutare le loro famiglie, che hanno chiesto loro il motivo delle tute gialle. Senza volersi sbilanciare troppo, Artemyev ha detto che ogni equipaggio è libero di sceglierlo in autonomia: «Avevamo da parte un sacco di materiale giallo, così lo abbiamo utilizzato». Ma visto che fin dall’inizio del conflitto in Ucraina i colori della sua bandiera sono diventati un simbolo del sostegno al Paese invaso dalla Russia, è probabile che la scelta del giallo (e blu) non sia stato casuale.
Three cosmonauts docked to the station’s Prichal module inside the Soyuz MS-21 crew ship today at 3:12pm ET. They’ll meet the Exp 66 crew in about 2.5 hours. More… https://t.co/ceOb4qU70v pic.twitter.com/HefuWfyl47
— International Space Station (@Space_Station) March 18, 2022
A bordo dell’Iss, che nasce come progetto congiunto di cinque diverse agenzie spaziali (la statunitense NASA, la russa Roscosmos, l’europea ESA, la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC), Artemyev, Matveyev e Korsakov sono stati accolti da sette astronauti, di cui altri due russi: Anton Kaplerov e Pyotr Dubrov. Insieme a loro il tedesco Matthias Maurer e gli americani Raya Chari, Thomas Mashburn, Kayla Barrow, Mark Vande Hei.

Guerra in Ucraina, la tensione è forte anche nello spazio
Le forti tensioni internazionali dopo l’invasione dell’Ucraina hanno messo in crisi decenni di pacifica collaborazione nello spazio, con cancellazione di lanci programmati e rotture di contratti. Il capo di Roscosmos, Dmitry Rogozin, ha dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero usato «manici di scopa» per volare nello spazio, dopo il niet russo alla fornitura di motori a razzo alle compagnie statunitensi. Ma, soprattutto, aveva detto che le sanzioni alla Russia avrebbero potuto far cadere la Stazione Spaziale. A gettare acqua sul fuoco ci aveva pensato Bill Nelson, amministratore della NASA: «Rogozin è così. Ogni tanto si lascia andare. Ma alla fine lavora con noi. Le persone che lavorano nel programma spaziale civile di Roscomos sono professionisti. Nonostante tutto quello che sta accadendo, nello spazio possiamo collaborare con i nostri amici russi».