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Cosa sta succedendo in Georgia

Scontri a Tbilisi tra polizia e manifestanti scesi in strada contro un progetto di legge-bavaglio per media e Ong. Il Paese caucasico, che non ha aderito alle sanzioni dopo l’invasione dell’Ucraina, strizza l’occhio a Mosca. L’adesione all’Ue appare sempre più lontana.

8 Marzo 2023 12:118 Marzo 2023 12:47 Matteo Innocenti
Scontri a Tbilisi tra polizia e manifestanti, scesi in strada contro un progetto di legge-bavaglio. Cosa sta succedendo in Georgia.

Migliaia di persone si sono riunite il 7 marzo nel centro di Tbilisi, in Georgia, per protestare contro il progetto di legge che mira a introdurre nuove norme per il controllo dei cosiddetti “agenti stranieri”, principalmente pensata per i media. I manifestanti hanno sfidato i getti d’acqua lanciati dagli idranti delle forze dell’ordine e, dopo aver sfondato le barriere di ferro all’ingresso del parlamento, hanno tentato di entrare nel cortile del palazzo. Il bilancio parla di 66 manifestanti sono arrestati e una cinquantina di poliziotti feriti.

Quando c’è determinazione, le barriere cadono tutte.
I manifestanti uniti sollevano lo sbarramento del parlamento georgiano. #Tbilisi pic.twitter.com/gKWoeqAtFT

— Han Skelsen (@HSkelsen) March 7, 2023

La legge, vista dalle opposizioni come un tentativo di mettere il bavaglio all’informazione, somiglia in modo sinistro a quella in vigore in Russia dal 2012, una delle tappe fondamentali dello svuotamento progressivo della democrazia nel Paese guidato dallo “zar” Vladimir Putin. La tensione in Georgia resta per questo altissima: strizzando l’occhio alla Russia si allontana l’adesione all’Ue.

Scontri a Tbilisi tra polizia e manifestanti, scesi in strada contro un progetto di legge-bavaglio. Cosa sta succedendo in Georgia.
Manifestanti georgiani all’ingresso del palazzo del parlamento (Getty Images).

Che cosa prevede la legge al centro delle proteste

La legge, sostenuta dal partito di governo Sogno Georgiano, è stata presentata dai fuoriusciti che ad agosto 2022 hanno formato Potere del Popolo: la formazione fa parte della maggioranza ma ha posizioni decisamente sovraniste. La proposta richiede alle organizzazioni che ricevono più del 20 per cento dei loro finanziamenti dall’estero di registrarsi come “agenti stranieri”, pena sanzioni salate o pesanti limitazioni alle loro attività: la misura andrebbe a interessare tutta una serie di organizzazioni non governative che monitorano sviluppo democratico, diffusione della corruzione e rispetto dello Stato di diritto. Il rischio è, dunque che venga messa la museruola ai “cani da guardia” della democrazia. La legge è stata votata in prima lettura con il sì di 76 deputati e il no di altri 13 parlamentari che si sono espressi contro. Il progetto di legge sarà adesso inviato alla Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa per un parere, prima dei successivi passaggi parlamentari (sono previste una seconda e terza lettura). Tra l’altro, durante il dibattito in una commissione parlamentare sul progetto di legge è scoppiata una rissa tra deputati favorevoli e contrari.

Meanwhile in Georgian parliament pic.twitter.com/DdGUsohMOO

— Detect Fights 💕 (@detectfights) March 7, 2023

Manifestanti e polizia, scontri a Tbilisi

Il progetto di legge da tempo preoccupa attivisti e osservatori a causa delle evidenti assonanze con con quella in vigore in Russia dal 2012. La prima votazione, inizialmente prevista per il 9 marzo, è stata anticipata di due giorni. Non appena si è sparsa la notizia dell’approvazione da parte del parlamento, le strade di Tbilisi si sono riempite di migliaia di manifestanti, che hanno fronteggiato la polizia antisommossa immediatamente schierata dal governo. Gli agenti hanno tentato di disperdere e respingere i manifestanti con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Sui social media circolano numerose immagini dei manifestanti colpiti al corpo e al viso.

Scontri a Tbilisi tra polizia e manifestanti, scesi in strada contro un progetto di legge-bavaglio. Cosa sta succedendo in Georgia.
Polizia antisommossa schierata nel centro di Tbilisi (Getty Images)

Tbilisi strizza l’occhio a Mosca, il Cremlino approva

La bagarre in parlamento  e le proteste di piazza sono scene che nel Paese caucasico non si vedevano da tempo. Nato nel 2021 da una delle più gravi crisi politiche nella storia della Georgia, il governo guidato da Irakli Gharibashvili ha inizialmente mostrato una buona tenuta. Gli scricchiolii sono arrivati con lo scoppio della guerra in Ucraina. Proprio la Georgia, nel 2008 invasa dalla Russia che intervenne a supporto dei separatisti di Abcasia e Ossezia del Sud, ha scelto di non aderire alla sanzioni contro Mosca: oggi il governo Garibashvili viene considerato apertamente filorusso dagli osservatori. Recentemente il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha espresso soddisfazione per il rifiuto di aderire alle sanzioni, auspicando la ripresa dei voli diretti tra i due Paesi, interrotti dal dal 2019. Nonostante abbia aperto le porte a tanti russi in fuga dalla mobilitazione, Tbilisi pende insomma sempre più verso Mosca: d’altra parte, Garibashvili è un fedelissimo del fondatore di Sogno Georgiano Bidzina Ivanishvili, miliardario (ed ex premier) con forti interessi personali in Russia. Curiosità: tra gli esponenti del partito di governo figura l’ex calciatore del Milan Kakhaber Kaladze, attuale sindaco di Tbilisi.

Scontri a Tbilisi tra polizia e manifestanti, scesi in strada contro un progetto di legge-bavaglio. Cosa sta succedendo in Georgia.
Irakli Garibashvili e Bidzina Ivanishvili (Getty Images)

La presidente porrà il veto, ma l’ultima parola spetta al Parlamento

«Mi rivolgo a voi che rappresentate la Georgia libera. La Georgia che vede il suo futuro in Europa e non permetterà a nessuno di privarla di questo futuro». Da New York, dove è attualmente in visita, la presidente Salome Zurabishvili si è rivolta ai manifestanti, esprimendo loro il proprio sostegno e promettendo di porre il veto alla legge. Potrebbe però non bastare. Vero è che il parlamento di Tbilisi ha la possibilità di annullare il veto presidenziale, come ha già fatto l’anno scorso per una legge sulle intercettazioni, aspramente criticata dall’Unione Europea e dagli attivisti per i diritti umani.

Scontri a Tbilisi tra polizia e manifestanti, scesi in strada contro un progetto di legge-bavaglio. Cosa sta succedendo in Georgia.
Salome Zurabishvili, presidente della Georgia (Getty Images)

L’adesione all’Ue si allontana sempre di più

In uno dei video che circolano sul web si vede una donna avanzare fiera sventolando una bandiera europea, sfidando gli idranti delle forze dell’ordine. E proprio l’adesione all’Ue della Georgia diventerebbe più complicata se la legge dovesse passare. «Rischia di avere un effetto dissuasivo sulla società civile e sulle organizzazioni dei media, con conseguenze negative per i molti georgiani che beneficiano del loro lavoro. Questa legge è incompatibile con i valori e gli standard dell’Ue», ha scritto l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell in una nota diffusa in serata. La legge, ha sottolineato «va contro l’obiettivo dichiarato della Georgia di aderire all’Unione europea, sostenuto da un’ampia maggioranza di cittadini georgiani». Borrell ha poi esortato la Georgia a «mantenere il suo impegno a favore della promozione della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani», così come a rispettare «il diritto delle persone a una protesta pacifica».

Police using water cannon against peaceful demonstrator waving EU flag outside the Georgian Parliament protesting the adoption of the Russian-style anti-NGO law. pic.twitter.com/AXS1HyzC9Y

— Formula NEWS | English (@FormulaGe) March 7, 2023

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