Cosa ha detto Landini alla manifestazione di piazza San Giovanni

Redazione
16/10/2021

«Sciogliere gruppi neofascisti, servono atti concreti e non parole». L’intervento del segretario della Cgil.

Cosa ha detto Landini alla manifestazione di piazza San Giovanni

Si è chiusa sulle note di Bella Ciao la manifestazione “Mai più fascismi” organizzata a Roma, in piazza San Giovanni in Laterano, in risposta all’assalto alla sede del Cgil di sabato scorso. «Lo vogliamo dire con molta forza: questa di oggi non è solo una risposta allo squadrismo fascista, necessaria e importante. Ma è qualcosa di più. Questa piazza rappresenta tutta l’Italia che vuole cambiare questo Paese e chiudere la storia con la violenza politica. Tutto il Governo assuma questa sfida e apra una fase di grande cambiamento sociale», ha dichiarato dal palco il leader del sindacato Maurizio Landini.

Landini: «Sconfiggiamo la violenza con la cultura»

Il leader della Cgil ha ribadito un concetto già espresso nei giorni scorsi. «Le forze che si richiamano al fascismo e che usano violenza devono essere sciolte», ha dichiarato Landini, invitando poi lo Stato a dimostrare «la sua forza democratica nel far applicare le leggi e la Costituzione», di fronte a una piazza che «chiede atti concreti e non chiacchiere o impegni». Applausi scroscianti da parte dei partecipanti alla manifestazione, ripetuto quando Landini ha ricordato il tragico episodio del rastrellamento del ghetto di Roma. Così sull’assalto squadrista alla sede della Cgil: «Hanno fatto danni, hanno distrutto anche delle opere d’arte, dei quadri. Ma c’è un bellissimo quadro all’ingresso di Renato Guttuso, non l’hanno toccato. Forse perché non hanno capito neanche cos’era. Con la conoscenza e la cultura sconfiggiamo il fascismo e la violenza».

Landini: «I diritti dei lavoratori non siano un problema»

Il leader della Cgil ha quindi parlato di lavoro e di Ita Airways: «Anche se i dati ci dicono che c’è una crescita, la domanda è non solo quanto durerà, ma anche quale lavoro si creerà con questa ripresa. Dei circa 500mila posti lavoro in più creati il 90% sono contratti a termine e solo l’1% hanno registrato una durata di oltre un anno abbiamo bisogno di lavoro stabile, di restituire fiducia a giovani e donne». Così sulla nuova compagnia di bandiera: «Con soldi pubblici si dà vita a una società e sta avvenendo una cosa che non va bene. Chi su mandato Governo sta usando soldi pubblici sta mettendo in discussione l’esistenza del contratto nazionale di lavoro. Dice di lavorare a metà diritti e salario. Il Governo intervenga, non è accettabile. Quei lavoratori sono pronti a fare sforzi e sacrifici, ma non può passare l’idea che il problema sono i salari e i diritti».