In appena quattro anni alla Casa Bianca, Donald Trump è riuscito a nominare ben tre giudici conservatori alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Per tutti i presidenti, la scelta dei magistrati è un passo importante, frutto di compromessi interni al proprio partito e con l’avversario politico di turno. Non è stato così per Trump che ha imposto chi voleva e dove voleva («Quando hai i voti puoi fare quello che vuoi», disse a Fox News): Neil Gorsuch nel 2017, Brett Kavanaugh nel 2018 – passato per una durissima testimonianza al Senato perché accusato di molestie sessuali – e infine Amy Coney Barrett nel 2020, a pochi giorni dalla sconfitta elettorale contro Joe Biden. Tutti e tre di area repubblicana, la loro nomina ha sbilanciato la Corte in senso nettamente conservatore: soltanto tre giudici su nove sono democratici.
Stati Uniti, i temi più caldi che la Corte Suprema dovrà affrontare
La questione non è da poco, anche perché nei prossimi mesi arriveranno sulle loro scrivanie fascicoli particolarmente importanti, che potrebbero ridisegnare l’America del futuro. Si parla di aborto, controllo sulle armi, sicurezza nazionale, pena di morte. Le decisioni della Corte non creano solamente dei precedenti fondamentali per tutti i tribunali, ma sono anche in grado di «cambiare radicalmente il tessuto della società statunitense», come sottolinea la Bbc. Per quanto i giudici abbiano respinto – anche con un certo fastidio – le accuse di faziosità politica, è innegabile che il loro potere sembra al momento immenso. Ecco quali sono i temi più caldi che gli Usa si troveranno ad affrontare di qui a poco.
1. I dossier in mano alla Corte Suprema: l’aborto
Il caso che arriverà all’attenzione dei nove sarà tra i più seguiti nella storia recente della Corte Suprema: per gli anti-abortisti, infatti, si potrebbe mettere fine a quasi 50 anni di leggi derivanti dal caso Roe contro Wade del 1973. La Corte, all’epoca, rese l’aborto possibile per qualsiasi ragione, fino a quando il feto non fosse in grado di vivere al di fuori dell’utero materno. Una condizione che, in media, si verifica intorno al settimo mese di gravidanza. In caso di pericolo, è legale anche dopo. Il caso dei giorni nostri riguarda una legge del Mississippi che proibisce la maggior parte degli aborti dopo la 15esima settimana di gravidanza. Un provvedimento progettato fin dall’inizio per dare alla Corte la possibilità di cambiare rotta su una questione sempre molto delicata. Più di recente, il Texas ha emanato una legge che rende l’aborto praticamente impossibile.

2. I dossier in mano alla Corte Suprema: controllo sulle armi
Nella sua storia, la Corte Suprema solitamente fatto pochi sforzi per definire concretamente il diritto di portare armi delineato nel Secondo Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti. Tutto è cambiato nel caso District of Columbia contro Heller del 2008, in cui i giudici hanno sostenuto il diritto costituzionale di possedere una pistola. L’obiettivo dei più conservatori è quello di abolire le norme cittadine e statali che, secondo loro, violano questo diritto. Ad esempio, nella città di New York le regole per ottenere il porto d’armi sono strettissime, ed è proibito portarle in pubblico: questo caso potrebbe portare i giudici a stabilire un accesso alle armi più semplice anche nelle metropoli.
3. I dossier in mano alla Corte Suprema: pena di morte
I temi della libertà religiosa e della pena capitale sono entrati in conflitto in Texas, in cui un condannato a morte ha fatto causa allo Stato perché non era stato permesso al suo confessore di pregare al suo fianco, mantenendo il contatto fisico, durante la sua esecuzione. In questo caso, la Corte Suprema ha sospeso l’esecuzione della pena. Un altro caso importante che riguarda la pena di morte è la condanna di Dzhokhar Tsarnaev, attentatore della maratona di Boston del 2013 in cui morirono tre persone e 200 rimasero ferite. Un tribunale ha infatti ritenuto non valida la sua condanna a morte, ritenendo prevenuti i membri della giuria a causa della massiccia copertura mediatica del caso prima dell’apertura del processo. I giurati erano inoltre stati informati di altri omicidi commessi dal fratello di Tsarnaev. L’amministrazione Biden vuole che la sentenza sia confermata.

4. I dossier in mano alla Corte Suprema: libertà religiosa
Se c’è stato un settore in cui la Corte ha dimostrato la sua inclinazione conservatrice è sulle questioni che riguardano la libertà religiosa e le sue presunte violazioni. I nove hanno già detto che esamineranno il caso di un istituto religioso penalizzato dalle autorità locali, decidendo se uno Stato abbia o meno il diritto di escludere le scuole parrocchiali da un programma che finanzia gli studenti per iscriversi a istituti privati. Visto l’orientamento della Corte è possibile che queste politiche saranno soppresse.
5. I dossier in mano alla Corte Suprema: segreti di Stato
Due cause riguardano il tipo di informazioni che il governo può trattenere in nome dei “segreti di Stato” e della sicurezza nazionale. Il primo è relativo al detenuto di Guantanamo Bay Abu Zubaydah, che ha fatto causa alla Cia per le torture commesse ai suoi danni nei “siti neri” usati per gli interrogatori (i siti neri sono dei luoghi sconosciuti in cui si portano avanti missioni segrete). Il secondo è legato a una causa intentata da un gruppo di musulmani della California, tenuti sotto sorveglianza dal Fbi perché sospettati di avere legami con organizzazioni terroristiche.