La Corea del Nord ha lanciato un sospetto missile balistico nel Mar del Giappone, al largo della penisola coreana. Lo ha reso noto su Twitter l’ufficio del primo ministro giapponese e la circostanza è stata confermata anche dalle forze armate della Corea del Sud. Per Pyongyang è il quattordicesimo lancio da inizio anno. Un’altra provocazione, che contribuisce ad aumentare la tensione in Estremo Oriente.

Il missile ha viaggiato per quasi 800 chilometri
«La recente azione della Corea del Nord, incluso il frequente lancio di missili, non può essere tollerata in quanto rappresenta una minaccia alla sicurezza della regione e della comunità internazionale», ha dichiarato il primo ministro giapponese Fumio Kishida, oggi a Roma per incontrare Mario Draghi. Il premier nipponico ha detto che il Giappone ha protestato formalmente contro la Corea del Nord. Il lancio, il primo dal test del 16 aprile scorso di un’arma tattica teleguidata, è stato condannato anche dal Consiglio di sicurezza nazionale sudcoreano. A marzo, invece, la Corea del Nord aveva lanciato, per la prima volta dal 2017, un missile balistico intercontinentale. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Kyodo, Pyongyang ha lanciato un missile balistico dall’area di Sunan verso il Mar del Giappone: il missile ha viaggiato per 470 chilometri a una velocità undici volte superiore al muro del suono (Mach 11), raggiungendo un’altitudine di 780 chilometri e finendo al di fuori della zona economica esclusiva del Giappone, secondo i rilevamenti del ministero della Difesa di Tokyo.

Alta tensione tra le due Coree
L’ultimo lancio non arriva solo nel pieno della crisi ucraina, ma anche a meno di una settimana dall’insediamento del nuovo presidente sudcoreano, Yoon Suk-yeol: di orientamento conservatore, ha promesso di mantenere una linea dura verso le provocazioni nord-coreane, pur senza chiudere la porta al dialogo con Pyongyang. Durante la parata militare del 25 aprile, il leader nord coreano Kim Jong-un ha detto di voler spingere sullo sviluppo del proprio arsenale nucleare, avanzando l’ipotesi di un suo utilizzo preventivo in caso di minaccia agli interessi fondamentali della Corea del Nord e, dunque, non solo come deterrente.