In Corea del Nord torna il lockdown. Le autorità della capitale Pyongyang hanno ordinato un blocco per i prossimi cinque giorni dopo l’aumento dei contagi per alcune malattie respiratorie. L’avviso non menziona però il Covid-19, parlando soltanto del comune raffreddore. Lo riferisce NK News, media con sede a Seul, in Corea del Sud. I residenti dovranno rimanere all’interno delle loro abitazioni da oggi 25 gennaio fino alla giornata di domenica 29, sottoponendosi quotidianamente a più test per la temperatura corporea. Difficile sapere se il lockdown interesserà altre città oltre alla capitale, dato che i media statali non hanno parlato di ulteriori misure.
Corea del Nord, il lockdown a Pyongyang mette a rischio la parata di Kim Jong-un
Stando a quanto riporta NK News, l’annuncio del lockdown non ha sorpreso gli abitanti di Pyongyang. Nella giornata di ieri, l’agenzia aveva riferito che numerosi cittadini erano intenti a fare scorte di farmaci e viveri nei supermercati. Probabile che siano a conoscenza di informazioni ulteriori che fanno temere anche un prolungamento o inasprimento del blocco nelle prossime settimane. L’ordine di Kim Jong-un non menziona però il Covid, parlando soltanto di malattie respiratorie. Lo scorso agosto, infatti, la Corea del Nord aveva dichiarato di aver sconfitto il coronavirus e di averlo eradicato dal suo territorio. Il tutto appena tre mesi dopo gli annunci del primo contagio e di un lockdown di due settimane. Una notizia che molti esperti, come sottolinea anche NK News, avevano bollato come «altamente poco plausibile».

Il regime di Kim Jong-un non ha mai fornito ufficialmente il numero dei contagi durante la sua gestione della pandemia. Un caso singolare che, secondo il Guardian, sarebbe frutto di mezzi inefficienti per condurre test diffusi. La Corea del Nord ha però fornito il numero di pazienti con febbre, che toccò i 4,77 milioni lo scorso 29 luglio. Da allora il buio. Intanto il nuovo lockdown di Pyongyang rischia di compromettere i prossimi piani del leader supremo. Kim Jong-un ha in programma per l’8 febbraio una nuova parata militare. Per questo aveva mobilitato decine di migliaia di soldati e civili per le esercitazioni che, gioco forza, ora dovranno fermarsi.