Corea del Nord, la storia dei ragazzi fuggiti al Sud diventati web star

Fabrizio Grasso
05/09/2022

Spiegano usi e costumi della loro terra e raccontano la fuga dal regime. Sono i ragazzi scappati da Pyongyang e diventati influencer al Sud.

Corea del Nord, la storia dei ragazzi fuggiti al Sud diventati web star

Quando viveva in Corea del Nord, Kang Na-ra non aveva mai usato Internet. Non aveva potuto accedere nemmeno alla sola rete privata che Pyongyang mette a disposizione di alcuni cittadini privilegiati. Oggi però è una star di Youtube con 350 mila follower, video da milioni di visualizzazioni e accordi con Chanel e Puma. La 25enne è solo l’ultima di una serie di ragazzi che, dopo essere fuggiti dal regno eremita e aver raggiunto Seul, hanno fatto carriera online come influencer sui maggiori social media raccontando ai loro seguaci la quotidianità della loro patria.

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Chi sono le star del web giunte dalla Corea del Nord

Negli ultimi anni, sempre più persone hanno abbandonato la Corea del Nord per una vita migliore al Sud. Il ministero dell’Unificazione di Seul parla di 33 mila migranti dal 1998, quasi 3 mila soltanto nel 2009. Un viaggio mai esente da rischi, dal commercio sessuale in Cina alla potenziale cattura della stessa Pyongyang, dove ad attendere i disertori ci sono torture e morte. In tanti però hanno tentato la sorte, tra cui ragazzi molto giovani che hanno trovato presto uno sbocco lavorativo. In primis grazie alla tv, dove negli ultimi 10 anni sono nati diversi programmi che invitano gli ex cittadini del Nord a condividere le proprie esperienze. Spiccano le trasmissioni Now On My Way To Meet You e Moranbong Club, dal nome di un parco di Pyongyang. È grazie a Youtube e ai social, però, che i giovanissimi disertori di Kim Jong-un hanno trovato la loro strada.

Illustrano usi e costumi, spiegano contenuti politici. Così ragazzi in fuga dalla Corea del Nord diventano influencer e star di Youtube.
Kang Na-ra, influencer da 350 mila iscritti su Youtube (Kang Na-ra, Instagram)

«Ora ho un flusso di entrate costanti, posso comprare ciò che voglio», ha detto Kang Na-ra alla Cnn. La ragazza è solo una delle tante star nordcoreane del web. Accanto a lei ci sono Kang Eun-jung con 177 mila iscritti su Youtube e Jun Heo, che ne conta addirittura 270 mila. Fino a Park Su-Hyang, che con i suoi 45 mila seguaci ha spinto molti coetanei a sbarcare online. I contenuti sono molto variegati, spaziando da usi e costumi quotidiani alle vicende politiche. «In Corea del Nord, avere un seno grande non è un bel complimento», dice Na-ra in uno dei suoi video, ricordando la sorpresa nello scoprire i push-up all’estero. In altri filmati invece ha risposto a domande comuni sulla fuga, ad esempio su cosa ha portato via da casa. «Sale come portafortuna, una foto di famiglia come conforto e veleno per topi in caso di cattura».

In tanti sperano di unire le Coree con la loro testimonianza

Molti youtuber e influencer nordcoreani lavorano per un obiettivo più alto: unire le due Coree o almeno colmare parte del divario. Un compito però sempre più arduo, soprattutto a seguito dei recenti attriti per le esercitazioni militari di Seul con gli Usa e i test nucleari di Pyongyang. Eppure proprio per questi motivi è urgente intervenire. «Far conoscere alle persone le difficoltà dei nordcoreani può aiutare il mio popolo», ha detto alla Cnn Kang Eun-jung, fuggita dalla Corea del Nord nel 2008 e dal 2019 star del web. «Se le due nazioni si unissero, intervisterei molte persone del mio Paese».

Per poter raggiungere l’obiettivo è però necessario coinvolgere le giovani generazioni. Gran parte del pubblico di Eun-jung ha 50 anni, mentre quello di Na-ra non scende sotto i 30. Una fascia che, se rapportata alla media degli utenti social, è quasi “anziana”. «I sudcoreani conoscono meglio gli americani rispetto ai nordocoreani», hanno sentenziato gli youtuber. «Hanno maggiore conoscenza anche di giapponesi e cinesi». La ragione di tale ignoranza risiede nel fatto che i giornali bombardano costantemente con news sulla sicurezza e la tirannia militare di Kim. «Riuscire a instaurare una forma di contatto sarebbe fantastico», ha chiuso Kang Na-ra. «Se più giovani vorranno l’unificazione delle due Coree, si potrà fare».