Dal G20 di Roma alla Cop 26 di Glasgow è cambiato lo scenario, non l’argomento principale: il clima. Con i capi di Stato e di governo anche in Scozia impegnati a trovare delle soluzioni in grado di fermare l’emergenza. Tra loro naturalmente anche il primo ministro italiano Mario Draghi, che ha ribadito un impegno maggiore da parte del nostro Paese per andare incontro alle esigenze di quelli meno sviluppati, consentendo anche a questi di poter avere delle armi sufficienti per contrastare un fenomeno in preoccupante espansione. Il premier ha poi incitato le altre nazioni più avanzate a fare lo stesso. In concreto l’aumento dei fondi italiani sarà triplicato, toccando i sette miliardi di dollari nei prossimi cinque anni: «Occorre rafforzare i nostri sforzi nel campo dei finanziamenti per il clima. «Dobbiamo far lavorare il settore pubblico e quello privato in sinergia e in modo nuovo».
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Cop26, Draghi: Serve che privato e pubblico ragionino insieme e in un modo nuovo
Poi Draghi ha richiamato quanto precedentemente affermato dall’omologo britannico Boris Jhonson: «Lui ha sottolineato la quantità di denaro disponibile, decine di trilioni. Bene, adesso dobbiamo usarli in modo intelligente e quanto più velocemente possibile. Jhonson ci ha dato una buona notizia. Ha detto che i soldi ci sono e non sono un problema, a patto di usarli bene». E ancora: «Abbiamo bisogno che tutte le banche multilaterali e in particolare la Banca mondiale condividano con il settore privato i rischi che da solo questo non può permettersi».
“Young people have done us a service by bringing the climate agenda on the front of our political debate and we need to make them proud”.
PM Mario Draghi 🇮🇹 at #COP26 World Leaders Summit. pic.twitter.com/QEcmh1FtZd
— PreCop26 (@PreCop26ITA) November 1, 2021
Cop26, Draghi: «L’emergenza climatica può mettere a rischio la pace globale»
Il rischio, paventato da Draghi, è che in caso di mancato e tempestivo intervento la questione si ripercuota sulla pace tra le nazioni: «Agire immediatamente significa scongiurare rischi di tensioni sociali. Al contrario, assisteremo all’aumentare dei flussi migratori, al dilagare del terrorismo e della criminalità organizzata». Poi il sentito grazie ai giovani: «I discorsi che abbiamo appena ascoltato mi hanno colpito profondamente. Negli ultimi anni, i giovani ci hanno reso un servizio portando il tema del clima al centro del nostro dibattito politico. I giovani sono stati al centro del Vertice Pre-COP di Milano. A Glasgow, noi dobbiamo renderli orgogliosi».