Coop vicine a Soumahoro, una cuoca conferma le denunce choc dei migranti

Redazione
19/11/2022

La ex lavoratrice ha raccontato come vivevano dieci minorenni ospitati da Consorzio Aid: «Le condizioni erano pessime. Non compravano vestiti ai ragazzi. A volte la responsabile spendeva di tasca sua per farli mangiare».

Coop vicine a Soumahoro, una cuoca conferma le denunce choc dei migranti

Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Aboubakar Soumahoro si è difeso prontamente, una volta venute alla luce le pesanti accuse rivolte alle cooperative di moglie e suocera. Sui social network ha ringraziato per la solidarietà e ha minacciato querele, sottolineando in lettera inviata a Repubblica di non sapere molto delle attività di Karibu e Consorzio Aid e, per questo, di essere estraneo in ogni caso alle storie narrate. E proprio altre storie di maltrattamenti e sfruttamento stanno emergendo, mentre tra debiti e fatture false il pm ha dato un’accelerata alle indagini. Una 36enne, che fino al 31 maggio ha lavorato come cuoca e interprete in una delle strutture gestite da Consorzio Aid, ha infatti raccontato a Repubblica le misere condizioni di vita a cui erano costretti a sottostare dieci minorenni di cittadinanza egiziana e tunisina.

LEGGI ANCHE: Perché Soumahoro avrebbe dovuto spiegare e non minacciare querele

Cooperative vicine al deputato Soumahoro, una ex cuoca di Consorzio Aid ha confermato le denunce choc dei migranti.
Aboubakar Soumahoro, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra (Getty Images)

Il racconto della cuoca e interprete: accuse alla suocera di Soumahoro

«Le condizioni erano pessime. Non compravano vestiti ai ragazzi. Quando gli ospiti sono arrivati hanno ricevuto una tuta, un pigiama, un paio di scarpe, uno di mutande e una giacca. Poi basta», ha detto la ex cuoca di Consorzio Aid, sottolineando che i ragazzini sarebbero stati costretti a soffrire il freddo: «Chiedevano coperte, i termosifoni non funzionavano bene e la caldaia spesso andava in tilt, col risultato che non c’era sempre acqua calda». I giovani, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, non ricevevano «quasi mai la cosiddetta paghetta e quando sono stati trasferiti erano quattro mesi che non la vedevano». Problemi anche con il cibo: «A volte la responsabile spendeva di tasca sua per far mangiare quei minori. Io mi dovevo arrabbiare per far portare degli alimenti. Ma la spesa non bastava». Tutto questo mentre la suocera di Soumahoro non sembrava particolarmente interessata a migliorare le cose: «Doveva provvedere lei alle forniture, ma il cibo appunto era poco e non dava spiegazioni. Quando la chiamavo diceva di far mangiare ai ragazzi il riso in bianco».

Cooperative vicine al deputato Soumahoro, una ex cuoca di Consorzio Aid ha confermato le denunce choc dei migranti.
Aboubakar Soumahoro – con il megafono – durante una manifestazione per i diritti dei lavoratori agricoli (Getty Images)

Mancati pagamenti e irregolarità contrattuali, gli accertamenti della procura di Latina

Mancati pagamenti e irregolarità contrattuali. Si stanno orientando in queste due direzioni gli accertamenti della procura di Latina, che ha raccolto le denunce di alcuni lavoratori delle coop Karibu e Consorzio Aid. La procura di Latina ha detto che tutto si sta svolgendo «con il dovuto riserbo», ma è trapelato che non sarebbero stati pagati stipendi per 400 mila euro. «Sono state poste in essere le azioni necessarie per procedere alla riscossione dei crediti che la cooperativa vanta nei confronti della pubblica committenza, nel tentativo di soddisfare le posizioni debitorie nei confronti dei lavoratori», ha detto invece Marie Therese Mukamitsindo, ovvero la suocera di Soumahoro.