Sta per scadere il termine per la richiesta dei contributi a fondo perduto destinati alle partite Iva. Si tratta di una modalità di supporto, inserito nel Dl Sostegni Bis, che è alternativo e aggiuntivo a quelli automatici. Con questa tipologia di aiuto, infatti, si deve calcolare il calo di fatturato tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021. Il contributo a fondo perduto alternativo si va a sommare a quello standard che, con il Dl Sostegni Bis veniva riconosciuto in automatico alle partite iva che avessero percepito rimborsi con il Dl Sostegni.
Contributo a fondo perduto alternativo: chi può riceverlo
La nuova tranche di aiuti, realizzata grazie al Decreto Sostegni Bis approvato in via definitiva lo scorso 2 luglio, ha un tetto massimo di 150mila euro. Potranno farne richiesta i titolari di partita Iva in Italia che abbiano avuto ricavi non superiori ai 10 milioni di euro e un calo del fatturato nel periodo compreso tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 di almeno il 30%. La richiesta potrà essere effettuata entro domani attraverso il portale Fatture e Corrispettivi oppure ricorrendo ai centri di assistenza fiscale e ai commercialisti.
Contributo a fondo perduto alternativo: come funziona
Per poter fare richiesta di questa integrazione al reddito bisogna avere la partita iva attiva alla data del 26 maggio 2021, ovvero giorno dell’entrata in vigore del Dl Sostegni Bis. Questa ulteriore tranche di aiuti si rivolge esplicitamente alle imprese e ai lavoratori che abbiano subito ulteriori strascichi dalla pandemia da Coronavirus e che non hanno avuto una ripresa del fatturato. Il contributo a fondo perduto alternativo, dunque, andrà calcolato partendo dal differenziale di introiti (almeno il 30%) tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021, cui si dovrà sottrarre quanto già ricevuto con la prima ondata di aiuti.