Confindustria dal papa, un arresto eccellente e altre pillole del 12 settembre

Gianfranco Ferroni
12/09/2022

Proprio mente la Confindustria di Bonomi era ricevuta in Vaticano da papa Francesco, scattavano le manette per il presidente di Federalberghi Lecce Mimmo De Santis. Il Galà per Bruno Colella e il premio letterario Berto: le chicche di Tag43.

Confindustria dal papa, un arresto eccellente e altre pillole del 12 settembre

Lunedì mattina in Vaticano, per Confindustria, con papa Francesco che elogia «l’odore del lavoro», ossia la fatica di chi costruisce l’economia ogni giorno da contrapporre alla finanza incolore dei salotti ovattati. Ma la festa di Carlo Bonomi è stata funestata dall’arresto del presidente di Federalberghi Lecce Mimmo De Santis. Con un blitz la mattina del 12 settembre, carabinieri e guardia di finanza hanno colpito amministratori pubblici e imprenditori per «associazione per delinquere finalizzata al compimento di plurimi delitti contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, di corruzione elettorale, frode in processo penale, depistaggio, turbata libertà degli incanti e truffa ai danni dello Stato e dell’Ue». Secondo gli investigatori il modus operandi dei pubblici ufficiali indagati era «ispirato, oltre che all’arricchimento personale, ad assicurarsi bacini di consenso elettorale attraverso una gestione personalistica di presidi di potere a livello sia locale sia regionale».

Confindustria dal papa, un arresto eccellente e altre pillole del 12 settembre
Carlo Bonomi di Confindustria in Vaticano dal papa. (Getty)

L’indagine ha anche portato al sequestro preventivo di strutture turistico-ricettive, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche, diverse unità immobiliari e numerose somme di denaro, per un valore stimato in diversi milioni di euro, «illecitamente autorizzati o realizzati in violazione delle norme in materia edilizia e paesaggistica». L’inchiesta della magistratura salentina avrebbe fatto emergere «un consolidato sistema associativo di natura corruttiva politico-imprenditoriale, che da tempo avrebbe pervaso una determinata amministrazione comunale, coinvolgendone amministratori e funzionari “troppo vicin” a alcuni imprenditori con interessi economici in quel centro, coltivati attraverso artefatte aggiudicazioni di appalti e rilasci di concessioni comunali offrendo utilità di diversa natura, finanche ad assicurare un “bacino di voti” per il sostegno elettorale ricevuto da alcuni degli indagati, nonché vantaggi economico-patrimoniali per i restanti». Proprio qualche giorno fa De Santis si lamentava del rincaro delle bollette: «Temo che tante imprese faranno fatica a stare aperte. Anche quelle che normalmente garantivano l’apertura tutto l’anno si orienteranno col chiudere in inverno. Alcune strutture salteranno completante, con pesanti ripercussioni. Serve una cabina di regia a livello regionale. È un problema serio. Se pensiamo che le bollette di luglio sono generalmente triplicate o quadruplicate, il timore è che quando arriverà la bolletta di agosto molte aziende non saranno in grado di pagarla. La difficoltà si riverbera anche sui livelli occupazionali, in quanto chi pensava di tenere il personale stagionale sino a ottobre non potrà permetterselo. Purtroppo, bisogna fare i conti con i costi da sostenere e a volte è preferibile rimanere chiusi e poi vedere come si mettono le cose». Ma stamattina si sono messe male.

Galà per Bruno Colella, da Moana ai docufilm artistici

Il Galà Cinema Fiction – Italian Identity tra Napoli e Castellammare di Stabia si apre martedì 13 settembre con la proiezione al Cinema Filangieri di Napoli di Napoli Eden di Bruno Colella, un docufilm sull’artista Annalaura di Luggo e le sue opere da installare nei luoghi più significativi della città di Napoli, come simbolo di rinascita e riscatto. Con la fotografia di Blasco Giurato e le musiche di Eugenio Bennato, il docufilm è un progetto artistico e documentaristico nato per sensibilizzare sull’importanza della tutela dell’ambiente e sull’inclusione sociale. Il lavoro ha già ottenuto vari premi a festival internazionali, dal Festival Hollywood Gold Awards, all’Impact Docs Awards a L’Age d’Or International Arthouse Film Festival, al Venice Film Awards, selezionato dal ministero degli Affari esteri nell’ambito del “Progetto Promozione Paese Italia nel mondo”. Colella è un regista inquieto e curioso, classe 1955, folgorato dall’incontro con il critico d’arte Achille Bonito Oliva ha realizzato un film che è passato alla storia, visibile in piena notte, spesso: Amami, una prova d’attrice per Moana Pozzi in versione non hard. La manifestazione, ideata e prodotta da Valeria Della Rocca e organizzata dalla Solaria Service, agenzia di organizzazione eventi di Napoli, si avvale della direzione artistica di Marco Spagnoli, ed è realizzata in collaborazione con la Film Commission Regione Campania, con i patrocini del ministero della Cultura e del Comune di Napoli e con il contributo della Regione Campania e della Film Commission Campania.

Premio letterario Berto con Vecchio Amaro del Capo

È Davide Rigiani il vincitore della XXIX edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto, dedicato alle opere prime, con Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino. La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato a Capo Vaticano, nella tenuta calabrese a strapiombo sul mare dove Berto scrisse due dei suoi più grandi capolavori, Il male oscuro e La Gloria. Il vincitore è stato proclamato da Antonia Berto, la figlia dello scrittore veneto, a nome della giuria presieduta da Ernesto Ferrero. Nell’affollato giardino dove si è tenuta la manifestazione presenti anche alcuni degli ospiti della contemporanea rassegna “Estate a casa Berto” che, per la prima volta per questa edizione, ha visto affiancati il Premio e il Festival entrambi dedicati a Berto. A festeggiare Rigiani si sono così aggiunti il premio Strega 2021, Emanuele Trevi, l’attrice Iaia Forte, il musicista Danilo Rea, il giornalista e scrittore Michele Masneri e l’attore Carlo Cecchi. «La giuria è rimasta colpita dall’inventiva dell’autore che, seguendo la lezione di Rodari e di Pennac, crea uno scoppiettante caleidoscopio di situazioni surreali. Il protagonista Tullio, bollato a scuola come una nullità, ha una mente ribollente di fantasticherie che rimbalzano dalla strampalata famiglia Ghiringhelli alla Banca Elvezia di Lugano e, con un vero e proprio effetto di stravolgimento culturale, producono riverberi fin nella Svizzera tedesca. Motore del romanzo è l’invenzione linguistica che ottiene effetti umoristici di grande forza; come, per esempio, nei capitoli in cui le metafore prendono vita. Ne deriva un ritratto stupefacente di una Svizzera che perde l’aura di efficienza “perfettina” di cui di solito si circonda. Il tutto a opera di un bambino che rifiuta di farsi incasellare e diventare uno dei tanti che deve “lavorare per poter guadagnare per poter pagare per poter vivere per poter lavorare», è stato il commento della scrittrice Laura Pariani, componente della giuria. Il vincitore ha ricevuto un premio in denaro di 5mila euro. Il Premio Letterario si regge sul contributo essenziale dell’Associazione Culturale Giuseppe Berto e con il supporto delle Regioni Calabria e Veneto, dei Comuni di Ricadi e Mogliano Veneto, il sostegno del main sponsor San Marco Group, azienda leader in Italia nella produzione e distribuzione di pitture e vernici in qualità, da sempre a supporto delle arti e dei giovani talenti, e grazie al contributo di Vecchio Amaro del Capo.