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Meglio che Draghi resti dov’è, a Palazzo Chigi, e non si trasferisca al Quirinale. È la linea degli Industriali confermata da Bonomi che all’Assemblea nazionale ha incoronato il premier «uomo della necessità».

23 Settembre 2021 12:5723 Settembre 2021 13:20 Redazione
i discorsi di bonomi e draghi all'assemblea di confindustria

Mario Draghi sta bene lì dov’è, a Palazzo Chigi. E sarebbe bene che vi rimanesse il più a lungo possibile senza tentazioni o spinte quirinalizie. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, aprendo l’assemblea annuale al Palazzo dello Sport di Roma, conferma la linea degli Industriali circa il destino del premier: «Ci auguriamo che continui a lungo nella sua attuale esperienza. Senza che i partiti attentino alla coesione del governo pensando alle prossime Amministrative, o con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale».

Draghi incoronato da Confindustria «uomo della necessità»

Draghi, per Bonomi, è uno degli «uomini della necessità», diverso dagli «uomini della provvidenza» come chi ha dato vita a «un regime ventennale di oppressione» e dagli «uomini del possibile», quelli del «calcio alla lattina», del «rinvio eterno». Parole di elogio, da parte del leader di Confindustria, anche per il generale Figliuolo per l’accelerata impressa alla campagna vaccinale.

Bonomi boccia Quota 100: «Un furto per i soggetti più fragili»

Bonomi, che ha sottolineato la necessità e l’urgenza delle riforme, ha rivolto anche un appello ai sindacati per stringere un «Patto per l’Italia». Lo ha detto rivolgendosi direttamente ai leader di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e Bombardieri. «Luigi, Maurizio, Pierpaolo, noi non siamo partiti in lotta, noi abbiamo un grande compito comune. Di fronte ai ritardi e alle sempre più gravi fratture sociali della nostra Italia, lavoro e impresa hanno una grande sfida: costruire insieme accordi e indicare strade e strumenti che la politica stenta a vedere». Bocciata invece Quota 100 definita «un furto ai danni dei soggetti fragili del nostro welfare squilibrato, e può e deve davvero bastare così». «L’intervento sulla previdenza non può risolversi in una quota 100 travestita, applicata magari ai 63enni invece che ai 62enni. Se volete un confronto su agevolazioni per i soli lavori usuranti, parliamone pure. Ma usuranti davvero, non l’ennesima salvaguardia dopo la raffica adottata in questi ultimi anni, che nulla aveva più a che fare né con gli esodati della Fornero, né con lavori realmente usuranti», ha aggiunto.

Draghi resti a palazzo chigi lo dice bonomi
Il premier Mario Draghi all’Assemblea nazionale di Confindustria (da Twitter).

Draghi: «Le tasse non aumenteranno»

Sul palco poi è salito il presidente del Consiglio. «La sfida per il governo – e per tutto il sistema produttivo e le parti sociali – è fare in modo che questa ripresa sia duratura e sostenibile», ha detto Draghi. «Dobbiamo evitare i rischi congiunturali che si nascondono dietro questo momento positivo; preservare buone relazioni industriali, perché assicurino equità e pace sociale; e accelerare con il nostro programma di riforme e investimenti, per migliorare il tasso di crescita di lungo periodo dell’economia italiana». Il premier ha aggiunto che la prossima nota di aggiornamento al Def prevederà una crescita per quest’anno «intorno al 6 per cento» e che «il  governo non ha intenzione di aumentare le tasse». Draghi è intervenuto anche sugli aumenti delle bollette che il cdm intende scongiurare. «In assenza di un intervento del governo, nel prossimo trimestre il prezzo dell’elettricità potrebbe salire del 40 per cento, e quello del gas del 30 per cento. Per questo abbiamo deciso di eliminare per l’ultimo trimestre dell’anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell’elettricità per le famiglie e le piccole imprese. Discuteremo del provvedimento oggi in cdm». «Si tratta complessivamente», ha aggiunto, «di un intervento di oltre 3 miliardi, che fa seguito a quello da 1,2 miliardi avvenuto a giugno».

«Un governo che cerca di non far danni è molto ma non basta»

«Un governo che cerca di non far danni è molto, ma non basta per affrontare le sfide dei prossimi anni, in primis le tensioni geopolitiche, il protezionismo, ma anche il probabile mutare delle condizioni finanziarie, il graduale affievolirsi degli stimoli di bilancio», ha proseguito il presidente del Consiglio. «È quando l’intero quadro di riferimento politico, economico e sociale cambia che più occorre essere uniti per non aggiungere incertezza interna a quella esterna. Le buone relazioni industriali sono il pilastro di questa unità produttiva. Il governo da parte sua non ha intenzione di aumentare le tasse. In questo momento i soldi si danno e non si prendono».

 

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