Concita De Gregorio è stata oggetto di polemica per via di alcune frasi che avrebbe detto sulla scuola napoletana durante la trasmissione In Onda. Infatti, la giornalista è ospite fissa della trasmissione condotta da David Parenzo. L’accusa lanciata alla conduttrice ed ex giornalista de L’Unità è di classismo. Il contesto è la recente caduta del Governo Draghi.
La reazione dei sindacati alla frase di Concita De Gregorio
La frase della De Gregorio che ha acceso gli animi è questa: “uno [Mario Draghi ndr] che, titolare di cattedra ad Harvard, è stato incaricato di una supplenza all’alberghiero di Massa Lubrense”. Quindi, il paragone è che la classe politica sarebbe come l’alberghiero di quella località nel Napoletano, come se quell’indirizzo di studi non fosse impegnativo.
Considerare gli studenti dell’alberghiero come studenti non proprio inclini allo studio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per le scuole alberghiere. Infatti, il riferimento a un piccolo comune del Sud Italia non è passato inosservato, anzi. Una delle accuse alla giornalista è proprio di anti-meridionalismo.
Anche la reazione dei sindacati della scuola non si è fatta attendere. la segretaria generale della CISL Scuola Ivana Barbacci ha lasciato la propria indignazione sulla sua pagina Facebook. “Da queste parole insensate, intrise di sarcasmo offensivo, per la scuola, ovviamente, passa la dimensione plastica della condizione di ignoranza in cui versano alcuni nostri sedicenti giornalisti” è l’affondo della rappresentante sindacale e non è l’unico.
Gli istituti alberglieri annunciano vie legali
Infatti, la dirigente dell’Istituto Polispecialistico San Paolo proprio di Massa Lubrense ha minacciato di passare alle vie legali contro la De Gregorio rea di aver pronunciato “parole fortemente degradanti e totalmente errate dal punto di vista pedagogico”. Infatti, l’idea della dirigente sarebbe di formalizzare un’azione legale che coinvolga anche altri istituti alberghieri. Secondo la dirigente l’intervento della De Gregorio sarebbe stato non solo inappropriato, ma un attacco gratuito all’istituzione.