Crimini e complotti

Marco Scotti
11/09/2021

Dalla complicità della Cia e del Fbi fino alla ombre su Israele. Tutte le folli teorie cospirazioniste che in 20 anni si sono diffuse sul 9/11.

Crimini e complotti

Sono passati 20 anni dall’11 settembre 2001, una data che rappresenta un autentico spartiacque per intere generazioni. Tutti ricordano che cosa stessero facendo quando arrivò la notizia, quando le prime immagini ancora un po’ sfocate iniziarono a fare capolino dalle televisioni. Internet era già diffuso ma la sua potenza era scarsa e le notizie si apprendevano direttamente dal tubo catodico. Dopo due decenni, oltre ai ricordi, rimangono ancora sepolte tra le pieghe del web bizzarre teorie cospirazioniste che – oltre all’attentato terroristico – ipotizzavano coinvolgimenti mai provati, dalla Cia a Israele. Ecco quelle più folli.

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11 settembre 2001, le teorie complottiste più diffuse sul web

1. L’attacco venne orchestrato dagli stessi Stati Uniti

Non si è mai capito esattamente perché, ma in molti sono convinti che sia stata la Cia (o l’Fbi, o improbabili servizi segreti americani) ad aver orchestrato l’attacco alle Torri Gemelle. La prova? La poca sorpresa dell’allora presidente George W. Bush quando gli venne comunicata la notizia. Rimane da capire per quale motivo si sarebbe dovuto provocare un disastro di tale portata, costato migliaia di vite umane e centinaia di miliardi di perdite in borsa.

2. Non aerei ma missili Cruise

Altra idea bislacca: a causare il crollo delle Twin Towers e la distruzione di una parte del Pentagono non furono degli aerei dirottati, ma dei missili cruise. I sostenitori di questa teoria affermano infatti che l’impatto di un aereo contro un edificio non si sarebbe potuto tramutare in quella sorta di palla infuocata che tutti ricordiamo a meno che non ci fossero dei missili coinvolti.

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3. Aerei imbottiti di esplosivo

Una variante della precedente teoria è quella che asserisce che siano stati proprio degli aerei a distruggere gli edifici. Ma imbottiti di esplosivo. Altro dettaglio, molto più inquietante: non si sarebbe trattato di velivoli con passeggeri a bordo, che sarebbero invece stati rapiti e uccisi sopra l’Oceano.

Dall'attentato organizzato dagli stessi Stati Uniti all'ombra di Israele: tutte le teorie complottiste susseguitesi negli anni
Poliziotti americani in un aeroporto Usa due giorni dopo l’attentato (Getty)

4. L’attentato era prevedibile

Indipendentemente dalla teoria sposata, i complottisti sono convinti che l’attentato potesse essere evitato e che tutti i segnali del caso erano facilmente reperibili. Quali? In primis nella banconota da 20 dollari, se piegata in un modo particolare, è possibile trovare l’immagine delle Twin Towers. E poi, sempre ricorrendo a pieghe inusuali, si può comporre la parola Osama. Servono altre prove?

5. In ogni caso gli Usa sapevano

Anche se non tutti credono alla teoria dell’attentato interno, in molti sono convinti che gli Stati Uniti fossero a conoscenza che dall’esterno qualcuno potesse voler compiere un attacco, ma non abbiano deliberatamente fatto troppo per impedirlo. Il motivo? Poter scatenare una guerra in Medio Oriente con la conseguente possibilità di mettere le mani sugli enormi giacimenti petroliferi della zona.

6. La congiura dell’ultra-destra

Altra teoria che ha trovato ampio spazio soprattutto negli ambienti dell’estrema destra e del suprematismo bianco, a ideare e mettere in pratica l’attentato sarebbero stato tre funzionari dell’amministrazione Bush, di origine ebraica: Paul Wolfowitz, Richard Perl e Douglas Feith, il tutto in collaborazione con il Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana.

7. La colpa è di Israele

Altra teoria antisemita. In molti Paesi arabi si è diffusa la convinzione che vi sia una responsabilità di Israele negli attentati. Il motivo? Secondo una tv libanese, al Manar, l’11 settembre 4.000 ebrei non si sarebbero recati al lavoro al World Trade Center su indicazione del Mossad che intimò loro di non uscire di casa. Il motivo è sempre quello: provocare una guerra tra Usa e mondo arabo.

Ground Zero dall’alto il 22 settembre (Getty)

8. I palazzi non fondono

Secondo fantomatici esperti, è impossibile che le fiamme portino a un collasso delle strutture in acciaio. In effetti, per arrivare alla fusione dei metalli servono 1.500 gradi centigradi, molto più di quelli effettivamente raggiunti. Peccato che le indagini svolte abbiano parlato di un indebolimento della struttura che si è tradotta nell’impossibilità di reggere il peso dei grattacieli.

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9. Il raggio energetico

Come riporta Il Giorno, questa è forse la teoria più fantasiosa. Secondo Judy Wood, un’ingegnere statunitense, a causare la distruzione dei palazzi sarebbe stato un raggio energetico in grado di polverizzare le strutture. Siamo ai limiti della fantascienza à la Star Wars, ma anche questa va registrata.

10. Gli aerei vennero aggiunti ex post

Su internet sono in molti quelli che hanno provato ad accreditare la tesi di un’aggiunta ex post degli aerei. In sostanza: i crolli sarebbero stati originati da esplosivo (forse la tanto cara ai cospirazionisti termite militare) all’interno degli edifici, ma in un secondo momento si sarebbe inserita artatamente la presenza degli aerei.

11. I pompieri erano già nei corridoi

Lo scacco matto al pensiero dominante arriverebbe, secondo i complottisti, dalla presenza dei pompieri nei corridoi dei grattacieli immediatamente dopo l’attentato. «Ma come – si dice – ? Il palazzo collassava su se stesso, i corridoi avevano zone che arrivavano a 800 gradi e i pompieri erano liberi di camminare all’interno per salvare le persone?». Inutile dire che la temperatura non era sempre a quei livelli e che, soprattutto, è proprio grazie allo spirito d’iniziativa dei vigili del fuoco se c’è qualche superstite dell’attentato.

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Vigili del fuoco di New York alla cerimonia di commemorazione per le vittime dell’attentato (Getty).

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