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Divani e di vini

Un Compasso avanti

È il più importante riconoscimento di settore al mondo. Ideato nel 1954 da Giò Ponti, premia le eccellenze italiane capaci di creare oggetti pregevoli esteticamente, ma anche funzionali. Le opere dei vincitori sono raccolte nella collezione dell’Adi Museum.

4 Settembre 2021 13:005 Settembre 2021 11:55 Redazione
La storia e i protagonisti del Premio Compasso d'Oro, il più antico e autorevole premio di disegno industriale al mondo

L’obiettivo era mettere in risalto la qualità del design italiano, nel 1954 ancora agli albori. Creare un oggetto che ne sintetizzasse il valore e servisse da riconoscimento per quanti sarebbero stati in grado di realizzare prodotti d’eccellenza. L’idea di Gio Ponti, tra i maestri dell’architettura italiana, si tradusse nel Compasso d’oro, premio cresciuto al punto da essere considerato oggi il più prestigioso al mondo nel settore del disegno industriale. Organizzato dai grandi magazzini la Rinascente, dal 1958 è gestito dall’Adi, Associazione per il Disegno Industriale, presieduta da Luciano Galimberti. Al vincitore, com’è facile immaginare, viene consegnato un compasso, ispirato a quello di Adalbert Goeringer e alla proporzione aurea. Disegnato dal grafico Albe Steiner è stato realizzato degli architetti Marco Zanuso e Alberto Rosselli. Il premio giunto alla XXVII edizione, dal 2015 è stato affiancato all’Adi Compasso d’Oro Internazionale, promosso con la Fondazione Adi, di cui è presidente Umberto Cabini. In linea con il tema dell’Expo – Feed the Planet – il primo appuntamento fu dedicato al Design for Food and Nutrition. L’obiettivo è premiare chi nell’attività di produzione si caratterizza per un approccio sostenibile e rispettoso per gli individui, la società e l’ambiente. Vantaggioso per il benessere non solo delle economie, ma anche dei territori.

Come ci si aggiudica il Compasso d’oro

Ma come ci si aggiudica l’ambito Compasso d’oro? Ad essere valutati sono prodotti singoli o più prodotti che agiscono per un fine unico e ancora, studi e ricerche inerenti lo sviluppo di oggetti e servizi. La giuria quindi si esprime valutando non solo le prestazioni dell’oggetto, ma anche l’impatto ambientale, l’innovazione tecnologica, i materiali usati e la coerenza della forma finale. Vengono infine assegnati i Compassi d’Oro per i beni giudicati di assoluta eccellenza, oltre alle menzioni d’onore. Il Comitato congiunto Adi-Fondazione Adi può assegnare poi fino a nove Compassi d’Oro e tre premi internazionali alla carriera. Chiude il cerchio dei riconoscimenti la targa Giovani, riservata a studenti delle scuole di disegno industriale italiane di ogni ordine e grado, singolarmente o in gruppo, che abbiano inviato progetti, autoproduzioni, studi o ricerche oggetto di tesi o esami finali.

La clip di #unicitàditalia, la cornice di eventi romani che ospita le mostre del #premiocompassodoro : http://t.co/UXRpcKD

— premiocompassodoro (@compassodoro) June 10, 2011

Adi Design Museum, un museo per i vincitori

Le opere realizzate dai vincitori del premio Compasso d’oro possono essere visitate nell’omonimo museo inaugurato lo scorso 25 maggio. Si trova a Porta Volta (ingresso via Ceresio), e occupa gli edifici industriali restaurati che hanno ospitato negli Anni 30 un deposito dei tram milanesi. La struttura affaccia su piazza Compasso d’Oro, così denominata dal 9 settembre 2020 in occasione della cerimonia di consegna della XXVI edizione del Premio. La superficie espositiva è pari a 2.400 metri quadrati, cui si aggiungono 600 metri quadrati destinati ai servizi (foyer, caffetteria, bookshop), circa 1.500 metri quadrati di magazzini e 500 metri quadrati di uffici. Un vero e proprio hub del design, dove si cercano di coniugare ricerca e divulgazione. All’interno, lungo l’asse centrale sono raccolti gli oltre 350 oggetti meritevoli del riconoscimento, a cui si aggiungono 28 approfondimenti tematici, e altri 2300 prodotti completano la collezione.

Dalla Lettera 22 alla 500, gli oggetti in mostra al museo 

Tra questi la mitica Olivetti Lettera 22, premiata durante la prima edizione. Si tratta di una macchina da scrivere portatile progettata dall’architetto e designer Marcello Nizzoli. Sempre Nizzoli fu l’ideatore di Mirella, macchina da cucire prodotta dalla Necchi. Nel 1959 è la volta della Nuova 500, la cui produzione partì in Italia nel 1957. Ridisegnata dall’ingegner Dante Giacosa, fu premiata «per la sua forma nata dalla stretta integrazione fra tecniche proprie della grande serie nell’industria meccanica e particolari esigenze di economia nella produzione di una macchina di ampia destinazione popolare». Nel 1962 tra i prodotti insigniti figura Doney, il primo televisore portatile a transistor fabbricato in Europa, firmato Brionvega, a forma di parallelepipedo.

C’è poi Eclisse (1967), lampada prodotta da Artemide, è ancora oggi riconosciuta come un oggetto di design tra i più innovativi del XX secolo e simbolo della creatività e dell’eleganza italiana. Nel 1981 è la volta della Fiat Panda disegnata da Giugiaro. Una macchina che fin dal suo esordio ha conquistato gli italiani, economica, rivolta ai giovani ma anche alle famiglie.

Dal 2004 la Collezione storica inserita nel patrimonio nazionale

Il Ministero dei Beni Culturali, Soprintendenza Regionale per la Lombardia, con Decreto del 22 aprile 2004, ha dichiarato la Collezione Storica del Premio Compasso d’Oro ADI “bene di eccezionale interesse artistico e storico”, inserendola nel patrimonio nazionale.

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