Passo indietro della Commissione Ue sulle nuove linee guida sulla comunicazione inclusiva circa il Natale che avevano sollevato un vespaio di polemiche dentro e fuori il parlamento Ue. La commissaria all’Uguaglianza Helena Dalli le ha ritirate. «La mia iniziativa di elaborare linee guida come documento interno per la comunicazione da parte del personale della Commissione nelle sue funzioni aveva lo scopo di raggiungere un obiettivo importante: illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini europei», ha spiegato Helena Dalli. «Tuttavia, la versione delle linee guida pubblicata non serve adeguatamente questo scopo. Non è un documento maturo e non soddisfa tutti gli standard di qualità della Commissione. Le linee guida richiedono chiaramente più lavoro. Ritiro quindi le linee guida e lavorerò ulteriormente su questo documento».

La Commissione Ue ritira le linee guida sul Natale: Giorgia Meloni e Matteo Salvini si intestano la “vittoria”
Soddisfatta Giorgia Meloni, tra le prime domenica a tuonare contro l’iniziativa con il segretario della Lega Matteo Salvini. «La Commissione europea batte in ritirata e stralcia il documento interno che prevedeva l’eliminazione della parola “Natale” perché considerata poco inclusiva», ha scritto la leader di Fratelli d’Italia su Facebook intestandosi la “vittoria”. «Abbiamo fermato la vulgata del politicamente corretto».
L’iniziativa voluta dalla commissaria all’Uguaglianza Helli per evitare ogni discriminazione
La Commissione aveva diffuso a uso interno linee guida per evitare ogni discriminazione limitando i riferimenti di «genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale», come chiamare per cognome solo i rappresentanti di sesso maschile e per nome le rappresentanti femminili. Tra le linee anche la raccomandazione di evitare riferimenti al Natale, festa cristiana. Usando periodo di festività invece di periodo natalizio, per esempio. «Dobbiamo sempre offrire una comunicazione inclusiva», aveva scritto nella nota la commissaria Helli, «garantendo così che tutti siano apprezzati e riconosciuti in tutto il nostro materiale indipendentemente dal sesso, razza o origine etnica, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale».