Pesa 71 chili, è a rischio di edema cerebrale e aritmie cardiache potenzialmente fatali. Per questo l’anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame contro il 41 bis, è stato trasferito dal centro clinico del carcere di Opera al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano. Le condizioni di Cospito appaiono «stabili» e lontane dal momento in cui si dovrà discutere dell’ipotesi di alimentarlo contro la sua volontà. Il monitoraggio nei suoi confronti continua a essere costante, mentre i giudici del tribunale di Sorveglianza «stanno valutando una nuova visita», dopo quella del 2 febbraio, per verificare da vicino lo stato di salute del detenuto, ha spiegato una fonte all’Adnkronos.

Ha iniziato lo sciopero della fame 115 giorni fa
Cospito, che ha iniziato 115 giorni fa lo sciopero della fame ed ora rifiuta anche gli integratori, si trova adesso in una delle due stanze, vere e proprie celle, destinate ai detenuti sottoposti al carcere duro. Al suo arrivo nel reparto di medicina penitenziaria del San Paolo ha rifiutato la sedia a rotelle, entrando sulle sue gambe, ringraziando «scusa per il disturbo».
Il 24 febbraio la Cassazione deciderà sul 41 bis
Il 24 febbraio la Cassazione deve pronunciarsi sul ricorso presentato dalla difesa di Cospito, contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma di confermargli il regime del carcere duro. Secondo quanto riportato in due articoli della Stampa e di Repubblica, la procura generale riterrebbe il 41 bis a Cospito superato dagli eventi: la richiesta di revocarlo sarebbe contenuta nel testo della requisitoria.

Denunciati 11 anarchici per gli scontri di Milano
Intanto, sono stati tutti denunciati per vari reati relativi all’ordine pubblico gli 11 anarchici che ieri erano stati portati in questura dopo gli scontri del pomeriggio durante il corteo a Milano in solidarietà con Cospito. Durante gli scontri, sei poliziotti erano rimasti feriti.