Mentre i partiti si preparano alla scrittura delle liste in vista delle elezioni del 25 settembre, l’Istituto Cattaneo ha fatto una stima delle vittorie considerate blindate, sicure o probabili dei collegi uninominali (in cui vince chi prende più voti) nelle maggiori città italiane: in netto vantaggio la coalizione di centrodestra, mentre il M5s non ha alcuna chance di vittoria.
Collegi uninominali blindati o sicuri
Stando alle analisi basate sull’esito delle elezioni europee del 2019 e sulle intenzioni di voto rilevate dai sondaggi successivi, città come Varese, Como, Lecco, Pavia, Frosinone e Belluno dovrebbero andare sicuramente al centrodestra mentre la coalizione avversaria dovrebbe avere in mano Bologna e Firenze. Sono considerati certi per la formazione ormai guidata da Fratelli d’Italia anche i collegi di Foggia, Brescia, Venezia, Benevento, Agrigento, Macerata, Savona, L’Aquila, Cuneo, Vibo Valentia, Bergamo, mentre il centrosinistra dovrebbe poter contare sui municipi I, III e VII di Roma, sulla circoscrizione 2 di Torino e su numerose aree di Milano.
Il fronte guidato da Meloni, Salvini e Berlusconi dovrebbe poi portare a casa anche collegi come Pordenone, Treviso, Vicenza, Sondrio, Cremona, Lodi, Latina, considerati blindati, e molto probabilmente Monza, Brindisi, Campobasso, Verona, Messina, Rieti, ritenuti sicuri. Al centrosinistra, tra i sicuri, figurano anche Acerra, Imola, Livorno e Reggio Emilia. Quanto infine ai collegi probabili ma non certi, gli esperti hanno indicato Taranto, Rimini, Siracusa, Lucca, Perugia, La Spezia, Pesaro, Lecce al centrodestra mentre non ne hanno segnalate per gli avversari. Nessuna chance di competere all’uninominale per il Movimento Cinque Stelle.
Centrodestra verso il 70% degli uninominali
Va evidenziato che l’Istituto Cattaneo ha ottimisticamente considerato un centrosinistra unito e comprendente partiti che vanno da Italia Viva al Partito Democratico, da Azione a Italia per il futuro (le alleanze sono però ancora in corso di definizione).
Le stime, che “non sono comunque dati immutabili ma proiezioni che potrebbero variare da un giorno all’altro“, mostrano che il centrodestra intravede l’obiettivo di raggiungere il 70% dei collegi uninominali alla Camera e al Senato. Inclusa la quota proporzionale (suddivisione degli scranni in base ai voti presi dai partiti, su base nazionale a Montecitorio e regionale a Palazzo Madama), si tratterebbe del 57% dei seggi tra i deputati e del 58,5% dei seggi tra i senatori. Una maggioranza tale da poter procedere autonomamente a riforme costituzionali.