Attacco frontale di Coldiretti Puglia: l’associazione di categoria ha denunciato che nel passaggio dal latte alla burrata il prezzo aumenta del 220% mentre dal medesimo latte alla mozzarella l’incremento è del 167%. Non è la prima volta che l’associazione che tutela gli interessi degli agricoltori denuncia delle pressioni – definite “inaccettabili” – per mantenere al ribasso il prezzo del latte alla stalla. Una costrizione che sta mettendo in ginocchio gli allevatori.
La filiera fa esplodere i prezzi
Dal latte alla burrata il prezzo aumenta del 220%, mentre dal latte alla mozzarella del 167%. Il calcolo è preso fatto: per realizzare un chilo di mozzarella servono circa 8 litri di latte, con un costo di produzione che è intorno ai 3,2 euro per chilo. Ma il costo finale, al banco, è di 8,5 euro al chilo, con un ricarico insostenibile. Lo stesso avviene con la burrata che ha un costo di realizzazione intorno ai 5,5 euro e un prezzo di vendita al dettaglio che può arrivare fino a 16 euro al chilo grazie anche all’elevata richiesta di questo prodotto.
Analisi dei costi di produzione
Secondo l’elaborazione di Coldiretti Puglia, per gli allevatori il costo di produzione di un litro di latte alla stalla è complessivamente di 0,45 euro. La voce “alimentazione degli animali”, infatti, assorbe 0,3 euro, cui si sommano 0,087 euro per la manodopera e 0,067 per spese generali come gasolio, bollette, manutenzioni varie. I prezzi riconosciuti agli allevatori, invece, sono spesso al di sotto degli 0,4 euro al litro. Per questo motivo Coldiretti Puglia ha denunciato, una volta di più, lo stato di crisi degli allevatori. E lo ha fatto in una lettera indirizzata a diverse autorità: il Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’Assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia e i Prefetti di Bari e Taranto, Antonia Bellomo e Martino Demetrio. Obiettivo: accendere i riflettori sulla necessità di riconoscere un’adeguata remunerazione del lavoro degli allevatori.