Regina delle tavole invernali (soprattutto nei tortelli), la zucca è uno dei prodotti più versatili della cucina italiana, che non in padella ma intagliata diventa protagonista già dall’autunno, simbolo per eccellenza della festa di Halloween. Secondo i dati di Coldiretti, il clima pazzo del 2021 ha tagliato del 10 per cento lo sviluppo delle zucche coltivate in Italia, che per varietà, qualità e versatilità sono tra le migliori al mondo.
Zucca, coltivata soprattutto al Nord
Prima un maggio freddo e piovoso, poi un’estate con bolle di calore e grandinate. Una media di sei eventi climatici estremi e anomali al giorno, dal Nord al Sud. Nei duemila ettari coltivati, divisi soprattutto tra Lombardia (con circa il 25 per cento del totale), Emilia Romagna e Veneto, seguite da Campania, Lazio, Liguria, Sicilia e Toscana, si è verificata una strage di zucche. Per fortuna, senza conseguenze per la qualità del prodotto salvato, che in Italia ha un prezzo al dettaglio oscillante tra i 2 e i 2,50 euro al chilo.
Zucca, non si butta via nulla
La zucca è l’ortaggio più grande del mondo. In Italia la quasi totalità dei prodotti è destinata al consumo alimentare, anche se è in aumento la coltivazione di varietà di zucche usate per scopi ornamentali o da competizione: alcuni esemplari possono arrivare anche oltre la tonnellata di peso. Accanto a varietà internazionali come Americana, Butternut e Asterix, molti imprenditori agricoli in Italia sono impegnati nella conservazione di quelle tradizionali come la Cappello del prete, la Berretta piacentina, la Moscata di Provenza, la Trombetta e la Delica. Della zucca si può utilizzare tutto: foglie ai fiori, semi e naturalmente la polpa e si può persino mangiare la buccia, se sottile.
Zucca, l’importanza del made in Italy
Anche i coltivatori di zucca hanno risentito dell’impatto del Covid. Il ritorno di sagre e fiere dedicate a questo ortaggio è importante, ma non abbastanza: Coldiretti consiglia di acquistare le zucche direttamente nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, così da assicurarsi un prodotto Made in Italy, sostenendo economia e occupazione locale. La legge impone di indicare l’origine sulle zucche fresche intere, ma non su quelle tagliate: esiste dunque la possibilità di portare a tavola zucche provenienti da Paesi dove non vigono le stesse regole sull’uso di antiparassitari, come Egitto e Tunisia, tra i principali esportatori in Italia insieme a Portogallo e Sudafrica. Nel 2020 il nostro Paese ha importato 12,1 milioni di chili di zucca, con un aumento del 40 per cento rispetto all’anno precedente: effetto del lockdown, che ha fatto cimentare tanti italiani ai fornelli.