Clima, l’ipocrisia dei vertici Ue che viaggiano in jet privato

Matteo Innocenti
29/03/2023

Michel e von der Leyen fanno la voce grossa contro i cambiamenti climatici, ma volano su jet privati: il belga lo ha fatto 72 volte su 112 viaggi. Tra andata e ritorno per la Cop27 di Sharm el-Sheikh, il loro aereo ha prodotto 20 tonnellate di anidride carbonica. In media, ogni cittadino dell’Ue ne emette 7 all’anno.

Clima, l’ipocrisia dei vertici Ue che viaggiano in jet privato

La scelta del mezzo di trasporto utilizzato dai presidenti delle istituzioni europee per raggiungere Sharm el-Sheikh, sede della Cop27 che si è tenuta a novembre 2022 evidenzia un dilemma di lunga data per i leader globali: come mettere in pratica ciò che predicano sulle emissioni di gas serra senza razzolare male, dovendo affrontare viaggi incastrati in un calendario fitto di impegni? Senza dubbio difficile. Ma così l’ipocrisia dilaga. E la credibilità vacilla. Come scrive Politico, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha optato per aerei di linea solo in 18 dei 112 viaggi intrapresi tra l’inizio del suo mandato nel 2019 fino a dicembre 2022. Per il resto tanti – troppi, sostengono gli attivisti per il climavoli privati, che inquinano. Michel ha usato jet privati per 72 viaggi, ossia il 64 per cento del totale, compresi quelli per raggiungere l’Egitto per la Cop27 e Glasgow per la Cop26 del 2021. E a novembre, assieme a lui, ha viaggiato verso il Mar Rosso anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Almeno, verrebbe da dire con amara ironia, non ne hanno presi due.

I presidenti delle istituzioni Ue Michel e von der Leyen contro i cambiamenti climatici, ma usano jet privati.
Charles Michel a Sharm el-Sheikh (Getty Images)

Frans Timmermans, capo del Green Deal Ue, ha raggiunto l’Egitto con un volo di linea

Atterrato a Sharm el-Sheikh, Michel nel suo intervento alla Cop27 ha detto: «Abbiamo una pistola climatica puntata alla testa. Viviamo con i minuti contati. Siamo e rimarremo in prima linea nel contrasto del cambiamento climatico». Tutto giusto, tutto bello, ma da quando è in carica, intanto, Michel ha usato perlopiù voli privati. In secondo luogo l’auto, poi i voli di linea. Infine il treno che, come insegna Greta Thunberg, sarebbe il mezzo di trasporto preferibile per la salvaguardia del Pianeta. Ovviamente, non si può andare dappertutto su binari e in molte occasioni l’aviazione privata rimane un male necessario. Il fatto è che la maggior parte dei delegati della Cop27, incluso il capo del Green Deal Ue Frans Timmermans, ha raggiunto l’Egitto su normali voli di linea affollati da turisti diretti sul Mar Rosso. Secondo l’Ong Transport & Environment, in un’ora un jet privato può emettere 2 tonnellate di CO2. Ciò significa che, tra andata e ritorno di cinque ore per Sharm el-Sheikh, l’aereo di Michel e von der Leyen potrebbe aver emesso circa 20 tonnellate di anidride carbonica. In media, ogni cittadino dell’Ue ne emette 7 all’anno. «How dare you?», per dirla alla Thunberg.

I presidenti delle istituzioni Ue Michel e von der Leyen contro i cambiamenti climatici, ma usano jet privati.
In un’ora di volo, un jet privato può emettere due tonnellate di CO2 (Getty Images)

Michel su jet privato: non c’erano voli commerciali per riportarlo in tempo a Bruxelles

Michel è andato in Egitto con un jet privato perché non erano disponibili voli commerciali per riportarlo poi in tempo a Bruxelles per i lavori del parlamento europeo. Lo ha detto a Politico il portavoce Barend Leyts, sottolineando che i voli sono stati conformi alle regole interne del Consiglio, che impongono ai funzionari di usare aerei di linea quando possibile. Il suo staff, ha aggiunto, ha valutato la possibilità di volare a bordo dell’aereo del primo ministro belga Alexander De Croo, ma quest’ultimo sarebbe tornato in patria prima della fine degli impegni di Michel in Egitto. A differenza di molti governi nazionali, l’Unione europea non possiede aerei per trasportare i suoi leader. Noleggiare un jet privato era «l’unica opzione adatta date le circostanze», ha affermato Leyts. «Visto che alla Cop27 era stata invitata anche la presidente della Commissione, abbiamo proposto di condividere un volo».

I presidenti delle istituzioni Ue Michel e von der Leyen contro i cambiamenti climatici, ma usano jet privati.
Charles Michel e Ursula von der Leyen alla COP27 (Getty Images)

Per la Commissione, Von der Leyen non poteva raggiungere Sharm el-Sheikh in altro modo

«Il fatto che entrambi i presidenti abbiano viaggiato insieme, con i loro team, dimostra che hanno fatto il possibile per ottimizzare l’organizzazione del viaggio e ridurre l’impronta carbonica», ha dichiarato un portavoce della Commissione, sottolineando che von der Leyen, avendo un calendario “full”, non avrebbe potuto raggiungere Sharm el-Sheikh in altro modo. Nell’ambito dei suoi obiettivi climatici, l’Ue sta cercando di inasprire le regole sui viaggi del personale per incoraggiare modalità di trasporto più ecologiche e ridurre le emissioni. La Commissione, in particolare, mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 promuovendo viaggi d’affari sostenibili con opzioni più ecologiche (leggasi treno) e incoraggiando i dipendenti ad andare al lavoro in bicicletta, a piedi o con i mezzi pubblici.

I presidenti delle istituzioni Ue Michel e von der Leyen contro i cambiamenti climatici, ma usano jet privati.
Ursula von der Leyen e Greta Thunberg (Getty Images)

La richiesta, almeno, di carburante sostenibile per l’aviazione: ma non era disponibile

Da parte sua, per la COP27 il Consiglio ha chiesto se fosse possibile utilizzare carburante sostenibile per l’aviazione – prodotto con rifiuti e residui dell’economia circolare, dal grasso animale all’olio da cucina usato – ma purtroppo, ha detto Leyts a Politico, non erano disponibili rifornimenti né a Bruxelles né a Sharm el-Sheikh. E comunque, ha aggiunto, dal 2021 Michel sta compensando le emissioni dei suoi voli attraverso un programma che ha permesso a una fabbrica di ceramica, in Brasile, di passare dalla combustione di legna ottenuta da diboscamento illegale a quella di prodotti di scarto agricoli e industriali. Il lavoro della ditta brasiliana potrebbe presto aumentare. Una mossa in pieno stile greenwashing solo per pulirsi la coscienza? A inizio marzo, l’ufficio di Michel ha chiesto fondi aggiuntivi per sostenere le spese per i viaggi legati alle conseguenze della guerra in Ucraina: secondo le stime servirà un aumento del 27,5 per cento, che farà salire il budget da 2 a 2,5 milioni di euro nel 2024.