Johnny Depp e Forest Withaker sono i protagonisti di City of Lies – L’ora della verità in onda stasera, lunedì 11 ottobre 2021, alle 21.15 su La7. Diretto da Brad Faurman e uscito nelle sale cinematografiche nel 2018, il docufilm è liberamente ispirato a Labyrinth, opera dell’investigatore Randall Sullivan. Al centro della trama le indagini del detective Russell Poole e del reporter Jack Jackson, efficace stratagemma adoperato dal regista per ripercorrere uno dei casi di cronaca nera più noti nella storia del rap: il duplice omicidio di Notorious B.I.G e Tupac Shakur.
City of Lies – L’ora della verità: le cose da sapere
City of Lies – L’ora della verità: nel cast Johnny Depp e Forest Withaker
Accanto a Johnny Depp e Forest Withaker nel ruolo dei protagonisti, rispettivamente Russell Poole e Jack Jackson, troviamo anche Rockmond Dunbar (Dreadlocks), Neil Brown Jr (Rafael Perez), Xander Berkeley (John Edwards), Wynn Everett (Megan Poole), Louis Herthum (il procuratore Stone) e Shamier Anderson (David Mack). Da non dimenticar anche Laurence Mason (nella parte del detective Dunton), Michael Paré (Varney), Xavier Washington (Biggie Smalls), Cory Hardrict (Kelly Jamerson) e Glenn Plummer (Psycho Mike). Programmata nei cinema americani dal settembre 2018, è stata bloccata e rinviata a data da destinarsi. In Italia è arrivato a gennaio 2019 mentre, negli Stati Uniti, solo a marzo 2021.
City of Lies – L’ora della verità: la trama
L’ex detective Russell Poole ha dedicato tutta la sua vita (e la sua carriera) al caso mai risolto relativo agli omicidi di due star del rap, Tupac Shakur e Notorious B.I.G, uccise alla fine degli Anni 90. A 20 anni dall’accaduto, quando ormai non nutre più alcuna speranza di arrivare a sciogliere il bandolo della matassa, riceve la visita di Jack Jackson, giornalista dell’ABC con cui pare condividere qualcosa. Anche lui, come Poole, sembra parecchio legato a quel delitto: si scoprirà che l’unico momento di notorietà del suo percorso professionale è stata proprio la realizzazione di un documentario sulla storia del misfatto, opera che gli valse addirittura un Emmy Award. Decisi ad arrivare alla verità, i due iniziano insieme una nuova indagine, pronti a smascherare il coinvolgimento della polizia corrotta di Los Angeles.
City of Lies – L’ora della verità: la storia vera a cui è ispirato il film
City of Lies – L’ora della verità si basa su una storia vera, tanto nella storia del detective Poole, tanto in quella della alla morte di Tupac e Notorious B.I.G, storici protagonisti della famosa faida che infiammava la scena musicale nel 1990: quella tra i rapper della West Coast e i rivali della East Coast. I due artisti rappresentavano gli antipodi di un genere musicale che si declinava in mille forme e in altrettante evoluzioni. Nella sua breve carriera, Tupac riuscì a vendere oltre 75 milioni di dischi, diventando un pioniere del rap e uno dei primi nomi a sfondare il mainstream quando ancora l’hip hop e la sua cultura erano considerati fenomeni di nicchia. Una serie di primati che sfumarono il 7 settembre 1996 quando Shakur fu colpito a Las Vegas da quattro colpi di pistola sparati da un’auto in corsa, subito dopo aver assistito al match di pugilato tra Mike Tyson e Bruce Seldon. Dopo sei giorni di ricovero, il cantante morì il 13 settembre. Leader del gruppo della East Coast, Notorious B.I.G fu, probabilmente, il più grande nemico di Tupac, con cui si sfidò per anni a colpi di dissing. Questa mai superata rivalità portò, inizialmente, gli inquirenti a pensare che l’assassino potesse essere proprio lui. Ipotesi prontamente smentita dalla realtà: il 9 marzo 1997, a West Hollywood, anche Notorious rimane ucciso in una sparatoria a bordo di una macchina. Di questo omicidio, il detective Russell Poole accusò l’agente di polizia David Mack e l’amico Amir Muhammad, individuando una rete che collegava la Death Row Records, l’etichetta d Tupac, a una serie di gangster e alcuni membri dell Dipartimento di Polizia di Los Angeles. Ma non è tutto. Poole arrivò addirittura a collegare le due morti, dedicandosi giorno e notte a investigare sui moventi e sul possibile autore. Nonostante le prove validassero le sue teorie, Poole fu invitato dai suoi superiori a non proseguire e, nel 1999, diede le dimissioni. Per anni, fece i conti con la depressione e pensò più volte al suicidio. Non riuscì mai ad accettare di non essere riuscito a risolvere il caso. Per questo, qualche anno dopo, pubblicò un libro nel quale spiegava, per filo e per segno, come gli assassinii di Tupac e Notorious rimandassero al produttore Suge Night, a settori deviati delle forze dell’ordine e a bande di strada.