Musei, ristoranti stellati e locali notturni. Come sottolineato giorni fa da Time Out, una città è cool quando consente ad abitanti e turisti di spassarsela in molteplici modi, alternando serate culturali a notti in discoteca. In un mondo capovolto dalla pandemia, però, anche la sicurezza è diventata all’improvviso un parametro di cui tener conto in caso di pandemia. È quanto sottolinea la Cnn nel riportare il nuovo indice Safe Cities 2021 (Città sicure), stilato a cadenza biennale dall’Economist Intelligence Unit (EIU), che ha identificato le città più sicure del pianeta. In vetta Copenaghen, che ha scalzato anni di dominio asiatico. Male le italiane: Milano è solo 27esima, Roma 29esima.
Gli indicatori per valutare la città più sicura del mondo
Nel dare vita alla propria classifica, l’EIU ha analizzato 60 destinazioni internazionali tramite 76 indicatori in materia di infrastrutture, sicurezza digitale, sanitaria, personale e – per la prima volta dalla sua nascita nel 2015 – anche ambientale. Al primo posto, con 82,4 punti su un massimo di 100, si è piazzata Copenaghen, la quale ha fatto un enorme balzo in avanti dall’ottava piazza del 2019. Immediatamente sotto si è classificata Toronto, capace di totalizzare 82,2 punti. Fattore chiave nella vittoria della capitale danese è stato il basso tasso di criminalità. «Siamo ai minimi storici da più di un decennio», ha affermato nel rapporto Lars Weiss, sindaco della città. «Inoltre possiamo contare su una grande coesione sociale e su una forbice di ricchezza molto ristretta».

Capace di dominare in termini di sicurezza ambientale (è la città che è migliorata di più negli ultimi due anni) e personale, Copenaghen vanta la miglior media generale, ma non è la vincitrice di ogni classifica parziale. Singapore, piazzatasi terza, la supera per quanto riguarda le infrastrutture, mentre Sydney (quarta) vanta un ottimo risultato in termini di sicurezza digitale. Dominio per quanto riguarda la salute per Tokyo (quinta), che ha saputo contenere l’emergenza dovuta al Covid-19 anche durante lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici. Completano le prime dieci posizioni Amsterdam, Wellington, Hong Kong, Melbourne e Stoccolma. Male le italiane con Milano, prima presenza del Belpaese, solo 27esima con 71,3 punti, seguita quasi a ruota da Roma, piazzatasi 29esima con un totale di 69,4 punti. Fra le note dolenti ricorrono la qualità della vita in termini di salute e la sicurezza digitale, oltre a investimenti sostenibili non all’altezza dei luoghi che occupano primi posti.
Le città meno sicure in Africa, Asia e Sud America
Detto delle note liete, gli ultimi cinque posti sono occupati da Lagos in Nigeria, Il Cairo in Egitto, Caracas in Venezuela, Karachi in Pakistan e Yangon in Myanmar. Non mancano però anche in fondo alla graduatoria alcuni segnali di ripresa, con «cambiamenti che rispecchiano anche i cambi al potere nei governi»: Lagos vanta livelli di sicurezza ambientale pari a quelli di Shanghai, mentre Casablanca (55esima nella classifica generale) ha i migliori risultati nel settore digitale, dove si è piazzata 41esima. Un elemento importante dato che, come ha sottolineato il direttore dell’EIU Naka Kondo, «la sicurezza informatica è diventata una priorità ora che lavoro e commercio si sono spostati online».
Tra gli indicatori, come accennato, anche la salute. Come si legge nel rapporto, la pandemia «ha determinato un potenziale punto di svolta in tutti i pilastri della sicurezza urbana, offrendo alle città l’opportunità di essere anche più sostenibili e vivibili». Bene qui l’Italia che, sebbene sia molto distante da Tokyo o Toronto, vanta livelli di sicurezza vicini a Copenaghen. Roma ha totalizzato 65,2 punti, cinque in meno della capitale danese.