Nella classifica delle cento città più esposte alle catastrofi naturali 99 sono asiatiche. Notizie più confortanti, invece, per l’Europa, che può dire di vantare 14 delle 20 metropoli più sicure. È quanto emerge dal report pubblicato dalla società di rischio aziendale Verisk Maplecroft.
I parametri per valutare le città
I ricercatori hanno attribuito un punteggio a ciascuna delle 576 città più estese al mondo, valutando parametri come la qualità dell’aria e dell’acqua, la vulnerabilità al cambiamento climatico, l’esposizione di paesaggi, popolazioni, economie e infrastrutture a terremoti, tsunami e frane. I risultati, si legge sul Time, hanno dimostrato che la situazione più complicata è stata riscontrata, appunto, in Asia. La sovrappopolazione di alcune aree, infatti, pesa sulla distribuzione delle risorse idriche e gli azzardi edilizi rendono le città particolarmente fragili. Basti pensare ad alcuni centri abitati del Giappone, dove sovraffollamento e abusi dei costruttori alimentano quotidianamente un rischio sismico già elevato.
Jakarta è la città più esposta ai rischi
Scorrendo la classifica a partire dal podio, Jakarta si aggiudica il primo posto. Con i suoi dieci milioni di abitanti, la Capitale indonesiana sembra essere quella più in pericolo. L’innalzamento del livello del mare e la subsidenza del terreno (dovuta allo svuotamento delle falde acquifere naturali a opera dei cittadini che ne usano l’acqua per bere e lavarsi) l’hanno condannata a una battaglia quasi quotidiana con gli allagamenti. Gli scienziati pensano, addirittura, possa sparire sotto l’acqua entro il 2050. Ma non è tutto: la metropoli combatte da anni con l’inquinamento provocato dalle vicine industrie di carbone. Una situazione precaria che ha portato il governo a ipotizzare di spostare la capitale altrove. Poco invidiabile medaglia d’argento per Delhi, bronzo per Chennay. In India, anche altre 43 città in Top100. Trentasette sono, invece, quelle cinesi.
La situazione delle città in Africa ed Europa
Diverso il quadro tracciato in Africa. Qui, i centri abitati, più che con l’aria contaminata, si trovano a fare i conti con il cambiamento climatico, l’inquinamento dell’acqua e il surriscaldamento. La situazione peggiore è a Lagos, in Nigeria, che si posiziona al 144esimo posto del ranking. In Europa, invece, lo scenario è opposto: gli scienziati, infatti, hanno identificato in Glasgow la città meno esposta al mondo al cambiamento climatico e la quarta più sicura in termini di esposizione a disastri naturali.
Per l’America, il report parla di una condizione mista: molti sono stati i centri urbani che, negli anni, hanno lavorato per ridurre il tasso di inquinamento. E la situazione, rispetto a quanto visto in Asia, è molto migliorata. Ma rimangono zone come la California o città come Los Angeles, ancora inclini a terremoti stagionali e stress idrico.