Salvate il Matusalemme del Black River

Redazione
02/08/2021

Nell'area paludosa della Carolina del Nord vivono esemplari di oltre 2000 anni. Che ora a causa del cambiamento climatico e dell'innalzamento delle acque rischiano di scomparire.

Salvate il Matusalemme del Black River

Nel 605 a.C in Grecia Dracone aveva da poco scritto le prime leggi scritte in materia penale mentre in Egitto gli Assiri di Nabucodonosor II sconfiggevano i faraoni. Negli stessi anni, dall’altra parte del mondo, in quella che sarebbe diventata la Carolina del Nord, un piccolo cipresso calvo stava crescendo. Dopo più di 2620 anni quell’albero insieme con altri “coetanei” è ancora lì, sulle sponde del Black River. Oggi però il cambiamento climatico rischia di porre fine alla loro esistenza.

I cipressi calvi del Black River rischiano di essere sommersi entro il 2080

Questi Matusalemme hanno superato indenni secoli ed eventi climatici di ogni tipo, ma potrebbero non scampare al cambiamento climatico degli ultimi decenni. Le ondate di calore da record, alternate a tempeste e inondazioni sempre più violente, rischiano di creare danni incalcolabili. «Questi cipressi hanno una loro personalità», ha spiegato al Guardian Julie Moore, botanica ed ex coordinatrice dell’agenzia governativa Fish and Wildlife che si occupa della gestione e conservazione della fauna selvatica, della pesca e degli habitat naturali. «Ho mappato quelle paludi per decenni e sento che questi cipressi sono davvero diversi dagli altri». I cipressi millenari del Nord Carolina affondano le radici in un terreno situato soltanto due metri sopra il livello del mare. Se il continuo innalzamento delle acque dovesse mantenere gli attuali ritmi, questi alberi verrebbero sommersi entro il 2080. «La minaccia è molto seria. L’innalzamento del livello del mare è come un treno in corsa, ci vorrà molto tempo prima di arrestarlo», ha spiegato l’ecologista di Harvard Neil Pederson, autore nel 2016 di uno studio che ha messo in relazione la mortalità degli alberi con i cambiamenti climatici indotti dall’uomo. «Lentamente le nostre foreste stanno cedendo».

Foreste a rischio: nel 2020 è scomparso il 10 per cento delle sequoie giganti

Ma il climate change non è l’unico nemico delle piante millenarie. Il governo infatti ha intenzione di creare nell’area dei cipressi millenari un parco visitabile. A farne le spese, ancora una volta, sarà la natura. Ecco perché la comunità locale ha lanciato la petizione “No Black River State Park”, che attualmente conta 1300 firme, con l’obiettivo di disincentivare la realizzazione dell’area e il turismo di massa. Il problema non riguarda solo i cipressi del Nord Carolina. Come ricorda il Guardian, il mondo ha perso più di un terzo delle sue foreste nel periodo compreso fra il 1905 e il 2015. Solo lo scorso anno, il 10 per cento delle sequoie giganti del mondo è andato perduto.