Avatar: The Way of Water sì, ma piratato. Già perché i russi potranno vedere il film campione di incassi di James Cameron solo ‘illegalmente’. Tra le società e i marchi stranieri che dopo l’invasione dell’Ucraina hanno lasciato la Federazione, infatti, rientrano anche le major cinematografiche di Hollywood, inclusa la Disney che detiene, dal 2017, i diritti dei film di Cameron e dell’intero franchise.
Senza Hollywood, il 41 per cento dei cinema russi ha chiuso i battenti
Se Hollywood non è stata toccata più di tanto dall’uscita dal mercato russo che, secondo la Warner Bros rappresenta il 5 per cento del mercato internazionale – lo stesso non si può dire per i cinema russi. Senza i blockbuster stranieri le sale non riusciranno a sopravvivere a lungo. Come riporta Meduza, secondo gli ultimi dati aggiornati dell’Associazione dei proprietari di cinema, dall’inizio del 2022 il 41 per cento delle sale ha chiuso. E la causa principale è proprio la mancanza di pellicole. I film nazionali o targati Bollywood non possono certo compensare l’assenza delle pellicole americane.

Lo stratagemma per proiettare senza permesso i blockbuster Usa
Le autorità russe intendono rispondere all’esodo delle società internazionali, inserendo la licenza obbligatoria dei contenuti. Putin ha infatti firmato un decreto che impone ai cinema di trasferire il pagamento dei diritti su un conto russo a cui però le società hollywoodiane non hanno accesso. Per il momento però l’iter legislativo è fermo. Da tempo le case di produzione, le società di distribuzione e i proprietari di cinema russi chiedono allo Stato di legalizzare le proiezioni dei film stranieri senza licenza, liberando il settore da ogni responsabilità penale e amministrativa. Nel frattempo le sale hanno deciso di rischiare e dalla scorsa primavera proiettano anteprime straniere senza permesso. È così che il pubblico russo ha potuto vedere il sequel di Doctor Strange, Top Gun: Maverick e Black Panther 2. Lo stesso accadrà per Avatar: The Way of Water, molto atteso dal pubblico. Per proiettare illegalmente The Way of Water, i cinema di San Pietroburgo, Ekaterinburg e Krasnoyarsk utilizzano DCP – Digital Cinema Package, l’equivalente digitale della pellicola – ricevuti da Paesi amici come il Kazakistan. Questo stratagemma consente proiezioni di buona qualità, magari già ‘censurate’ (è il caso delle scene LGBTQ in Doctor Strange) e con un buon doppiaggio russo. Tutto però dipende dal prezzo che può variare dai 50 mila rubli (poco meno di 700 euro) al milione (quasi 14 mila euro). Ci sono poi altri trucchi. In alcune sale Avatar è presentato come apertura gratuita di cortometraggi russi. Spesso infatti i successi hollywoodiani vengono accorpati a corti di Vera Vodynsky, regista 44enne diplomata all’Accademia Nikita Mikhalkov. Ecco spiegato perché i suoi film abbiano sbancato i botteghini.

Come monetizzare al massimo Avatar
Molti grandi cinema hanno però deciso di proiettare il sequel di Avatar senza licenza solo dopo le vacanze di Natale, a partire dal 12 gennaio. E questo perché durante le feste ci si aspetta che le sale si riempiano comunque, al di là del cartellone. Posticipare l’uscita del kolossal permetterebbe di guadagnare anche in periodi di ‘magra’. Quindi per Capodanno in sala se la giocheranno produzioni russe: Cheburashka, Mira, Naughty-2, Chuk e Gek, la Grande avventura e naturalmente sui cartoni animati: dallo Schiaccianoci a Masha e orso fino a Ivan Tsarevich e il lupo grigio – 5. L’unica uscita hollywoodiana presente in questo periodo di festa è Operation Fortune: The Art of Winning di Guy Ritchie.