Cinema, ecco il decreto: film per 90 giorni in sala prima dello streaming
Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha annunciato l'arrivo della norma, che inizialmente riguarderà soltanto i film italiani che hanno ricevuto contributi statali.
Si tratta di uno dei settori messi in ginocchio dal Covid e dalla pandemia, ma anche uno di quelli braccati dalla digitalizzazione. Il mondo del cinema rischia di non uscire più da una crisi che appare senza fine. Tranne in qualche caso sporadico, come quello relativo a Spiderman: No Way Home – il sesto film più visto di sempre – le sale restano vuote, sia per la paura del contagio sia per l’avvento dello streaming e di piattaforme come Netflix e Amazon Prime. Adesso il governo italiano scende in campo per tentare di aiutare i cinema di tutto il Paese.

Il decreto cinema: 90 giorni nelle sale prima dello streaming
Il governo sta tentando di fare il possibile per aiutare il cinema e il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha voluto sottolineare come è stato già fatto tanto. Intervenuto al convegno Anica, ha ricordato importante interventi, come i 150 milioni stanziati nel 2014 diventati 750 quest’anno. A venti giorni dall’allentamento delle norme anti Covid anche per le sale cinematografiche – dal 10 marzo si è tornati a mangiare snack e bere bibite in sala – Franceschini ha poi annunciato l’arrivo di un decreto. «Ho firmato», spiega il ministro, «prevede 90 giorni nelle sale prima di andare sulle piattaforme».

Come funzionerà il decreto
Lo stesso Dario Franceschini ha poi spiegato come funzionerà. Inizialmente il decreto si rivolgerà ai film italiani che hanno «avuto contributi pubblici». Il governo però sta continuando a lavorare per estendere la norma «anche a tutti i tipi di film, italiani e non italiani», sul modello francese. Il ministro si è detto ottimista anche in chiave ripresa: «L’Italia è il Paese che per il mondo della cultura ha messo la cifra in assoluto più grande, anche in percentuale, di tutti i piani nazionali di ripresa e resilienza: sette miliardi L’attrattività e la bellezza italiane si incrociano con il sapere e i mestieri legati al cinema, con le politiche fiscali che stanno attraendo grandi investimenti. Cinema e audiovisivo saranno settori che traineranno la crescita industriale del Paese nei prossimi anni».