Il Partito comunista cinese punta a controllare tutto della vita dei suoi cittadini (non solo dei ‘continentali’ ma pure di quelli di Hong Kong e Taiwan, la “provincia ribelle”). Anche il pensiero. Nel Paese non esistono alternative politiche, la libertà di stampa è inesistente, internet è controllato dallo Stato e la minaccia dell'”infiltrazione” delle idee occidentali è sempre dietro l’angolo, ma Xi Jinping ha deciso che non basta. Questa settimana, infatti, il partito ha pubblicato delle nuove linee guida sul lavoro ideologico e politico da svolgere, e che deve coinvolgere non solo i suoi membri, ma «tutta la società», a cominciare dagli studenti più giovani. «Il lavoro ideologico e politico costituisce la bella tradizione del partito, la sua caratteristica distintiva ed è l’ancora di salvezza di tutto il suo lavoro. Ha un impatto significativo sul destino futuro del partito, sulla stabilità a lungo termine del Paese e sulla coesione e unità della nazione», si legge nel documento.
I precedenti di Mao e Deng Xiaoping
La parte centrale del testo si sofferma sulla promozione del “Pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per la nuova era”, la dottrina politica del leader già inserita nella Costituzione del partito nel 2017. Solamente Mao e Deng Xiaoping, prima di Xi, avevano dato il loro nome alle filosofie politiche che guidano l’operato del Pcc. Alla dottrina del Segretario generale è stata persino dedicata un’app in modo da renderla fruibile sui dispositivi mobili. Adesso però il partito vuole che un pubblico sempre più ampio rafforzi il suo «senso di identificazione politica, ideologica, teorica ed emotiva» con l’ideologia di Xi. Così, è iniziata una campagna che intende portare questa dottrina «nei libri di testo, nelle aule e nel cervello degli studenti», secondo il ministero dell’Istruzione di Pechino.
L’insegnamento della dottrina di Xi Jinping nelle scuole
In tutte le scuole del Paese, a settembre, gli studenti inizieranno a studiare i libri su “Il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per la nuova era”, come ha comunicato il ministero dell’Istruzione in una nota. E già lo scorso autunno in decine di università, comprese le più prestigiose, erano iniziati degli specifici corsi introduttivi. Non solo, perché a giugno il Comitato centrale del partito ha approvato sette nuovi centri di ricerca sull’ideologia di Xi, che si aggiungono agli 11 già esistenti. Ci sono quelli sul “Pensiero di Xi Jinping sulla civiltà ecologica”, quelli sul suo pensiero economico, sullo stato di diritto e sulla diplomazia. Il tutto fa parte della strategia del leader di rafforzare ulteriormente il suo consenso in vista del XX congresso di partito, previsto per il prossimo anno, in cui Xi dovrebbe essere riconfermato al potere (dopo aver abolito, nel 2018, il limite dei due mandati). Come ha sottolineato alla Cnn Ling Li, esperto di politica e diritto cinese dell’Università di Vienna, i cinesi di oggi sono – nonostante la censura del partito – sommersi da molte più informazioni di quanto non lo fossero ai tempi di Mao. «Quindi, se il partito vuole vincere questa battaglia di informazioni», ha spiegato, «deve ricostruire la lente attraverso la quale le persone leggono e interpretano la realtà. In questo modo, potranno sempre raggiungere la conclusione “corretta” anche quando sono esposte a informazioni non censurate».
Il lavoro ideologico quotidiano
Per farlo, il partito ha intenzione di rafforzare la presenza dell’ideologia in tutti gli aspetti della società e pure su internet. Alle compagnie viene quindi chiesto di affiancare, al lavoro quotidiano, quello politico, in modo che i dipendenti possano «risolvere dubbi ideologici, sedare le preoccupazioni spirituali, placare la sete culturale e alleviare la pressione psicologica». Nelle campagne, il partito vuole forgiare «gli agricoltori della nuova era con ideali e integrità morale», rendendoli anche «ben istruiti e disciplinati». In alcuni villaggi l’educazione ideologica è stata aumentata attraverso l’installazione di altoparlanti sui tetti delle case, che trasmettono il pensiero, le teorie e le politiche di Xi per tre volte al giorno. Nella sola provincia di Anhui sono stati collocati in oltre 10 mila villaggi.