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Cina, la rabbia degli abitanti di Urumqi per le restrizioni anti-Covid

La morte di 44 persone nella regione dello Xinjiang, avvenuta durante un incendio, ha scatenato un’ondata di rabbia per la politica della tolleranza zero contro il Coronavirus.

26 Novembre 2022 15:34 Redazione
Cina, la rabbia degli abitanti di Urumqi per le restrizioni anti-Covid, dopo la morte di 44 persone in un incendio.

Nuove proteste contro le rigide regole anti-Covid a Urumqi, capitale della regione nord-occidentale cinese dello Xinjiang, dopo la morte di 44 persone nell’incendio di un condominio della città, che gli abitanti attribuiscono proprio la dura politica di tolleranza zero contro il Coronavirus. Le vittime (il bilancio potrebbe essere anche più grave) sono tutti di etnia uigura, da anni oggetto di persecuzioni in Cina.

Le proteste degli abitanti condivise sui social

Video condivisi sui social media cinesi mostrano centinaia di persone nelle strade di Urumqi, che affrontano i funzionari locali e abbattono una barriera al grido: «Fine del blocco del Covid!».

Cina, la rabbia degli abitanti di Urumqi per le restrizioni anti-Covid, dopo la morte di 44 persone in un incendio.
La marcia di protesta degli abitanti di Urumqi (Twitter)

(1): A large scale protest broke out in Urumqi against the strict lockdown following the death of 44 Uyghurs in a fire.
According to accounts of witness, the Uyghurs were not allowed to go out while the fire broke out. pic.twitter.com/mK9pZ5eDve

— Uyghur Times English (@uytimes) November 25, 2022

I soccorsi resi difficili dalle misure di contenimento

E proprio una serie di barriere avrebbe contribuito ad alzare il numero di vittime del già citato incendio: quando le fiamme partite da una presa elettrica nella camera di uno degli occupanti hanno avvolto l’edificio, i sigilli alle porte adottati per il contenimento dei contagi avrebbero impedito ai residenti di fuggire.

On Nov 23, when a fire broke out in #Urumqi , people’s doors were locked from outside. Fire truck couldn’t get closer either( see my previous tweet). The latest figure says 44 were burnt to death, including a 3 y/o kid. That’s one of the reasons for today’s protests. pic.twitter.com/s4E0JHk4wQ

— Jennifer Zeng 曾錚 (@jenniferzeng97) November 25, 2022

Non solo: un video mostra un camion dei pompieri che irrora l’edificio con acqua, ma da lontano, perché non poteva avvicinarsi dato che la zona è confinata a causa delle restrizioni Covid. I vigili del fuoco hanno domato le fiamme dopo tre ore, prestando poi soccorso a nove feriti.

Urumqi, Xinjiang, roadblocks were placed in the community to prevent residents and vehicles from entering and exiting, making it difficult for firefighters to put out the fire even if they tried their best.#TheGreatTranslationMovement pic.twitter.com/3nIKH6YeYT

— The Great Translation Movement 大翻译运动官方推号 (@TGTM_Official) November 25, 2022

La versione ufficiale da parte delle autorità

In una conferenza stampa, le autorità locali hanno affermato che il camion ha avuto difficoltà a raggiungere l’edificio perché la strada era occupata da veicoli in sosta, aggiungendo che tutto l’isolato il giorno prima era stato classificato come “zona a basso rischio”, cosa però smentita dagli abitanti. All’indomani dell’accaduto e dopo l’ondata di proteste, l’amministrazione di Urumqi ha annunciato che la città è riuscita a fermare la trasmissione del Coronavirus e che eliminerà gradualmente le restrizioni.

Cina, la rabbia degli abitanti di Urumqi per le restrizioni anti-Covid, dopo la morte di 44 persone in un incendio.
La rabbia dei residenti della capitale dello Xinjiang (Twitter)

Le proteste di Urumqi arrivano in un momento in cui la crescente frustrazione per la politica nei confronti del Covid ha innescato proteste anche in altre città, mentre il Paese segna nuovi picchi di infezione, nonostante le rigide misure del governo.

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