In un nuovo atto di rappresaglia dopo l’incontro tra il presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Kevin McCarthy e la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen, le forze armate cinesi hanno iniziato «pattugliamenti ed esercitazioni di prontezza al combattimento dentro e intorno allo Stretto di Formosa, a nord, sud e est di Taiwan e sul mare e nello spazio aereo». È quanto ha riferito un portavoce del Comando, suscitando l’immediata reazione di Taipei, secondo cui le esercitazioni «minacciano la stabilità e la sicurezza regionali».
Chinese patrol vessel arrives in central #Taiwan Strait for three-day operationhttps://t.co/SUE62EPgww pic.twitter.com/HQqk67xv9J
— CCTV+ (@CCTV_Plus) April 7, 2023
La Cina sta simulando l’accerchiamento totale di Taiwan
La Cina, in pratica, sta simulando l’accerchiamento totale di Taiwan, il cui autogoverno non ha mai riconosciuto. Le autorità di Taipei hanno denunciato la presenza di otto navi da guerra e 42 aerei da combattimento cinesi (tra cui caccia a reazione Chengdu J-10, Shenyang J-11 e Shenyang J-16), 29 dei quali avrebbero superato la linea mediana dello Stretto, che segna convenzionalmente il confine territoriale con la Cina. Le operazioni militari avviate oggi da Pechino «servono come severo monito contro la collusione tra forze separatiste che cercano l’indipendenza di Taiwan e quelle esterne». Lo afferma il portavoce del Comando orientale dell’Esercito popolare di liberazione cinese (Pla), Shi Yi, aggiungendo che le manovre «sono necessarie per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina».
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Le esercitazioni dureranno fino a lunedì 10 aprile
La Cina ha «utilizzato la visita e i transiti della presidente Tsai Ing-wen negli Stati Uniti come scusa per condurre esercitazioni militari, che hanno gravemente minato la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione», ha accusato il ministero della Difesa taiwanese in una nota. Le esercitazioni dureranno fino a lunedì 10 aprile, ha fatto sapere il ministero della Difesa cinese.
