Cina, 5 storici contro l’attacco russo in Ucraina: la lettera a Pechino
«Il mondo vicino a un punto di non ritorno». Lo hanno scritto in una lettera aperta cinque famosi, storici cinesi sperando di scatenare la reazione di condanna da parte di Pechino sull'invasione russa dell'Ucraina. Ma la missiva è stata cancellata in 2 ore.
«Il mondo potrebbe essere di nuovo sul punto di non ritorno». Xu Guoqi, esperto di prima guerra mondiale, è tra i 5 noti storici cinesi firmatari di una lettera aperta pubblicata, sabato scorso, per denunciare l’azione della Russia, nella speranza di sollecitare una risposta di condanna da parte della Cina, ad oggi non ancora manifestata. Ed è proprio il silenzio di Pechino, a preoccupare gli storici, insieme alle errate o comunque confuse comunicazioni. «Questa è un’invasione», sottolineano gli autori della lettera. «Come dice il proverbio cinese: non si può chiamare cervo un cavallo. Come storici cinesi, non vogliamo vedere la Cina trascinata in qualcosa che danneggerà fondamentalmente l’attuale ordine mondiale. Per amore dell’umanità, della pace e dello sviluppo nel mondo, dovremmo renderlo chiaro». L’ipotesi dei cinque è che Pechino sia stata «ingannata da Putin».

L’appello degli storici cinesi nella lettera aperta a Pechino
«Sono uno storico della prima guerra mondiale. L’Europa è entrata nel sonno in un enorme conflitto oltre 100 anni fa, che ha avuto anche enormi conseguenze per la Cina», dice Xu Guoqi, come riportato dal Guardian. E, guardando al comportamento dei diplomatici cinesi e anche a come, la scorsa settimana, sui social si è parlato del conflitto, aggiunge: «Temo che non abbiamo ancora imparato le lezioni delle tragedie passate. Come storico sono molto deluso». Sottolineando l’aggressione della Russia e invocando la pace, i cinque storici invitano Pechino a condannare in modo chiaro l’attacco deciso da Putin. «A cosa porterà questa guerra? Porterà a una guerra mondiale su larga scala?», è la domanda affidata alla lettera. «Le grandi catastrofi della storia spesso sono iniziate con conflitti locali. Ci siamo fortemente opposti alla guerra della Russia contro l’Ucraina. L’invasione russa di uno stato sovrano con la forza … è una violazione delle norme delle relazioni internazionali basate sulla Carta delle Nazioni Unite e una violazione del sistema di sicurezza internazionale esistente».

Le mancate risposte di Pechino alla lettera degli storici
Pubblicamente, Pechino si oppone a qualsiasi atto che possa violare l’integrità territoriale, come ha ribadito il ministro degli esteri cinese, Wang Yi, anche con una nota pubblicata sul sito del Ministero venerdì notte. Tuttavia, quando dalla teoria si passa ai fatti, la posizione sembra ben diversa. Di fronte all’invasione russa dell’Ucraina, nei giorni scorsi, infatti, la Cina non ha espresso condanne ma anzi ha dato larga eco alla tesi di Putin secondo cui l’aggressione sarebbe una risposta all’espansione della Nato verso Est. «Ci credono sinceramente?», è la domanda di Xu Guoqi e dei suoi colleghi. «Vale la pena che la Cina mini la propria credibilità per difendere l’indifendibile? Temo che siano stati ingannati da Putin». Gli storici giustificano appello e lettera con la preoccupazione dalle conseguenze degli atti di Putin per l’ordine mondiale e, quindi, per le eventuali “complicità” della Cina. La lettera, però, non ha sortito l’effetto sperato: è stata cancellata dai censori del web dopo due ore e 40 minuti di pubblicazione online. I cinque storici, inoltre, sono stati attaccati in Rete, come «traditori», dai sostenitori dell’invasione. Il dibattito sui social si accende. Non tutti i post contro la guerra sono stati cancellati, ma c’è anche chi sostiene che la Cina dovrebbe sfruttare la situazione internazionale attuale per «riprendersi Taiwan». Intanto, da alcuni segnali, gli esperti pensano che Pechino potrebbe cambiare posizione nei confronti dell’attacco. Domenica, l’inviato cinese a Kiev, Fan Xianrong, ha ribadito, in un video, che la Cina rispetta la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina.