Cina, 300 mila dollari a influencer e star per pubblicizzare l’Olimpiade negli Usa
Pubblicità nascoste, hashtag studiati e messaggi subliminali: il consolato cinese a New York avrebbe investito 300 mila dollari per ingaggiare star e influencer che sponsorizzassero l'Olimpiade di Pechino negli Usa.
La stella di un celebre reality, una nuotatrice paralimpica, un content creator autodefinitosi ‘re del marketing’. Sono solo tre degli influencer e delle webstar che, tra Instagram e TikTok, sono state pagate dal governo cinese per portare avanti una campagna di promozione low profile dei Giochi Olimpici invernali di Pechino.
Dalla partnership con Vippi Media al recruiting degli influencer
Secondo quanto rivelato dal Dipartimento di Giustizia di New York, il Consolato Cinese della Grande Mela avrebbe pagato 300 mila dollari alla società Vippi Media, incaricandola di fare recruiting tra gli account più popolari del web. I profili selezionati non sembrano così affini tra loro e, anche a livello di tematiche, risultano variegati: tra video e foto, spaziano dai viaggi allo sport, passando per la moda e argomenti strettamente legati all’universo femminile e sono seguiti da un pubblico che, in totale, sfiora i 5 milioni di follower. Ad accomunarli rimane solo il modus operandi: buona parte del materiale pubblicato che faceva capo all’iniziativa organizzata da Pechino non era etichettato con la sigla #ad né riportava il tag dello sponsor, come invece richiede la norma per segnalare agli utenti i contenuti pubblicitari. Ennesima dimostrazione di come la Cina si rivolga sempre di più al web per insinuare, attraverso vie traverse e con metodi meno evidenti a occhi inesperti, la propria propaganda nell’algoritmo degli internauti che le interessa convincere.
NEW: China's govt hired a firm to recruit social media influencers in a new digital propaganda campaign targeting the U.S. amid controversy over diplomatic boycotts of the 2022 Beijing Olympics & censorship of Chinese tennis star Peng Shuai's disappearance https://t.co/TPJT0GHpwq pic.twitter.com/ttRGcN4r0J
— Anna Massoglia (@annalecta) December 13, 2021
Come funzionava la campagna e quale era il pubblico a cui si rivolgeva
L’iniziativa gestita dalle figure scelte da Vippi Media aveva come target il pubblico americano dei social e, in termini di engagement, ha raggiunto circa 4 milioni di user attraverso pubblicità integrate nelle storie, nelle clip e nei post pubblicati sui social tra gennaio e marzo da una squadra di circa 12 influencer. A distinguerli dal resto del feed ci avrebbero dovuto pensare tre hashtag: #Beijing2022, #partner e #ad. La promozione dell’evento era mediata: non si trattava, infatti, di spot nudi e crudi ma, partendo da curiosità e aneddoti relativi a determinate discipline o alle tradizioni locali, si arrivava (in maniera implicita) a offrire un’immagine del Paese ripulita degli aspetti più controversi.

Crystal, Ryan e Jessica, influencer alla corte di Xi Jinping
Ed è effettivamente quello che si ritrova sull’account di Crystal Kung Minkoff, uno dei membri del cast di Real Housewives of Beverly Hills che, in quel periodo, ha pubblicato un breve video relativo a un quiz sulle Olimpiadi fatto coi suoi figli. Nulla di strano se non che, nella didascalia, accanto alle congratulazioni alla squadra americana spicca, tra i primi hashtag, proprio #Beijing. Diverso, invece, l’approccio della nuotatrice Jessica Long che, partendo da un traguardo personale, il raggiungimento dei 100 mila seguaci, ha augurato agli sportivi che avrebbero gareggiato una buona fortuna. Un metodo utile a rendere la propaganda quasi irriconoscibile.
https://www.instagram.com/p/CZm9irxvFcn/
Più ‘professionale’, invece, la soluzione proposta da Ryan Dubs, che si vende al mondo come un professionista della comunicazione brandizzata (e, infatti, è specializzato nel pubblicizzare prodotti per il beauty e trattamenti per la pelle). Dubs ha presentato un’intervista di tre minuti col console cinese a New York, Huang Ping, nella quale parlano di business tra le due nazioni e il beauty blogger incoraggia gli imprenditori statunitensi a fare affari coi fornitori di Pechino e dintorni. La kermesse sportiva rimane sullo sfondo, in filigrana, presentata in breve come «l’evento che ha contribuito a definire il 2022 del Paese». Sulle parcelle dei creator aleggia ancora il mistero. I tre, a oggi, non hanno accettato di rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa e, non avendo neppure seguito i dettami delle sponsorizzazioni su Instagram, è difficile provare anche a fare una stima della cifra guadagnata per ciascun post.