La Corte penale internazionale dell’Aia deve «rispettare l’immunità dei capi di Stato». Lo ha annunciato lunedì il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, commentando il mandato emesso dalla Cpi per l’arresto del presidente russo Vladimir Putin.
Il ministero degli Esteri cinese chiede all’Aia di «evitare politicizzazione e doppi standard»
Il diplomatico ha anche esortato il tribunale dell’Aia ad «assumere una posizione obiettiva e imparziale» ed «evitare politicizzazione e doppi standard». Allo stesso tempo, ha sottolineato come la soluzione del conflitto in Ucraina sia possibile solo attraverso «dialogo e negoziati». La dichiarazione del ministero degli Esteri cinese è stata rilasciata alla vigilia della visita del presidente cinese Xi Jinping a Mosca. La Cina – come del resto gli Stati Uniti, la Russia e l’Ucraina – non ha ratificato il cosiddetto Statuto di Roma della Corte penale internazionale , e quindi non ne riconosce la giurisdizione.

Il mandato di arresto per Putin e Maria Lvova-Belova per la deportazione di bambini ucraini in Russia
Il 17 marzo, la Corte penale internazionale dell’Aia aveva emesso un mandato d’arresto per Vladimir Putin, nonché per Maria Lvova-Belova, commissaria per i diritti dell’infanzia del Cremlino. Secondo la Cpi, Putin e Lvova-Belova sono personalmente responsabili della deportazione forzata di bambini dai territori ucraini occupati verso la Russia. Secondo i giudici istruttori ci sono «ragionevoli motivi per ritenere che ciascun sospettato sia responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale e trasferimento illegale di popolazione dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa, a danno dei bambini ucraini». I reati sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino almeno a partire dal 24 febbraio 2022. I giudici hanno deciso di rendere pubblici i mandati per «contribuire a prevenire» l’ulteriore reiterazione di tali reati.

L’articolo 27 dello Statuto di Roma afferma che nessuna immunità impedisce l’azione penale dell’Aia
L’articolo 27 dello Statuto di Roma afferma che nessuna immunità ufficiale impedisce l’azione penale all’Aia. Le autorità tedesche sono state le prime ad aver già annunciato che, in conformità con gli obblighi internazionali, arresterebbero il presidente russo in caso entrasse in territorio tedesco.
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