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Genitori in trappola

Continua la stretta di Pechino sulla gestione familiare. L’ultimo passo è una proposta di legge che punta a punire madri, padri e tutori legali per il comportamento inappropriato di bambini e teenager.

19 Ottobre 2021 14:15 Redazione
In Cina è stata proposta una legge che mira a punire i genitori nel caso in cui i figli facessero mostra di comportamenti inaccettabili o si macchiassero di un crimine

In Cina le colpe dei figli ricadranno direttamente sui genitori. È quanto si legge nella bozza della nuova legge relativa alla promozione dell’educazione familiare, che addossa a mamme e papà la responsabilità del cattivo comportamento dei figli. Al punto da dover fare i conti con pene più o meno stringenti.

Una legge per punire i genitori indolenti

Secondo le prescrizioni proposte, nel caso in cui i minori avessero una condotta inaccettabile o, peggio, si macchiassero di veri e propri crimini, madri, padri e tutori legali verrebbero richiamati e costretti a seguire programmi di orientamento e recupero. «Gli adolescenti sfoggiano modi e atteggiamenti inappropriati per diverse ragioni. La causa principale, però, rimane senza dubbio un’educazione genitoriale inappropriata o del tutto assente», ha spiegato in un’intervista alla CNN Zweng Tiewei, portavoce della Commissione per gli Affari Legislativi, uno degli organi dell’Assemblea nazionale del popolo (NPC), il parlamento cinese. Ma non è tutto. La nuova normativa, che verrà riesaminata nel corso della sessione del comitato permanente dell’NPC che si terrà questa settimana, esorta i genitori a organizzare le giornate dei figli con un certo criterio, in modo da permettere loro di riposare, giocare, studiare e fare esercizio fisico. Senza abbandonarli a loro stessi, ma affiancandoli quando necessario.

Tra misure coerenti e azioni controverse, la Cina rivolge lo sguardo ai giovani

Non è certo la prima volta che il governo di Pechino interviene con decisione sul tema della gestione familiare con un occhio di riguardo per le nuove generazioni. Risalgono a pochi giorni fa, le restrizioni sui giochi online, definiti un oppio dello spirito. Nell’occasione il ministero dell’Educazione ha limitato il tempo da dedicare al gaming, permettendo ai giovani giocatori di intrattenersi col pc o la console soltanto per un’ora al giorno nel fine settimana (dal venerdì alla domenica). La spinta correttiva, tuttavia, non ha toccato soltanto hobby e passatempi. Come dimostrato dalla decisione di ridurre il carico accademico sulle spalle degli studenti, per il timore di sottoporli a uno stress potenzialmente deleterio per la loro salute mentale. Ecco, dunque, che i compiti a casa si sono alleggeriti e i doposcuola, nel weekend e durante le vacanze, sono completamente spariti. Non sono mancati, tuttavia, anche provvedimenti controversi, che hanno dato adito a diffuse polemiche. Come la proposta di legge finalizzata a prevenire la femminilizzazione del maschio adolescente presentata lo scorso dicembre. Nel tentativo di convincere i teenager a evitare modi e tendenze femminili e a dimostrare la propria mascolinità, il ministro ha imposto alle scuole di incrementare il numero di ore dedicate allo sport e integrare nel piano di studi discipline come il calcio.

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