Dodici punti per arrivare a una soluzione politica della guerra in Ucraina. È il piano della Repubblica Popolare cinese pubblicato dal ministero degli Esteri intitolato “La posizione della Cina su una soluzione politica alla crisi ucraina”. Più che una road map concreta, il documento non fa che riassumere e ribadire la posizione tenuta da Pechino nell’ultimo anno, in un difficile equilibrio (di facciata) tra le richieste di Kyiv e quelle dell’alleata Mosca. Wang Yi, capo dell’ufficio della Commissione per gli affari esteri del Comitato centrale del Partito comunista che ha presentato i 12 punti durante il suo discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, non ha rivelato i dettagli, limitandosi a osservare che per garantire un mondo sicuro, tutti i Paesi sono chiamati a rispettare la Carta delle Nazioni Unite, così come la sovranità e l’integrità territoriale reciproche. Rispondendo alle domande, ha però anche affermato che è «necessario rispettare i legittimi interessi di sicurezza della Russia». Nel piano tra l’altro non si fa menzione di uno dei nodi più difficili da sciogliere e cioè il destino dei territori ucraini occupati dalla Russia.

I 12 punti di Pechino per mettere fine alla guerra
1. Rispettare la sovranità di tutti i Paesi
Secondo la Cina, tutti i Paesi dovrebbero rispettare rigorosamente il diritto internazionale, compresi i principi della Carta delle Nazioni Unite. Anche la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale devono essere effettivamente garantite e il diritto internazionale deve essere applicato senza doppi standard.
2. Abbandonare la mentalità della Guerra fredda
Pechino chiede di considerare i legittimi interessi di sicurezza dei singoli Paesi e di non cercare di garantire la sicurezza delle regioni rafforzando o espandendo i blocchi militari. «Dobbiamo aderire al concetto generale di sicurezza e prevenire la formazione di scontri», si legge nel documento. Eppure si rafforza l’ipotesi che Pechino starebbe considerando e pianificando l’invio di armi alla Russia, come denunciato dal segretario della Nato Jens Stoltenberg e, precedentemente, dal segretario di Stato Usa Antony Blinken.
3. Cessate il fuoco
Pechino sottolinea che in ogni guerra «non ci sono vincitori» e invita per questo tutti i Paesi a «non gettare benzina sul fuoco». La Repubblica popolare inoltre insiste sulla necessità di riprendere il dialogo diretto tra Russia e Ucraina.
4. Avviare i negoziati di pace
«Il dialogo e i negoziati sono l’unica vera via d’uscita dalla crisi ucraina», ribadisce il piano. Per questo Pechino chiede alla comunità internazionale di creare le condizioni e fornire una piattaforma per la ripresa dei negoziati.
5. Risolvere la crisi umanitaria
Pechino chiede di evitare la politicizzazione delle questioni umanitarie, tutelando l’incolumità dei civili e creando corridoi per la loro evacuazione sicura. Inoltre, propone di aumentare l’assistenza umanitaria e sostenere il ruolo di coordinamento delle Nazioni Unite in questa materia.
6. Protezione dei civili e dei prigionieri di guerra
La Cina invita le parti in conflitto a osservare rigorosamente il diritto umanitario internazionale, ad astenersi dall’attaccare civili e obiettivi civili, a rispettare i diritti fondamentali dei prigionieri di guerra e creare condizioni più favorevoli per il loro scambio.
7. Mantenere la sicurezza delle centrali nucleari
La Cina invita le parti in conflitto a «resistere agli attacchi armati contro impianti nucleari» e a rispettare le convenzioni sulla sicurezza nucleare.
8. Riduzione dei rischi strategici
Pechino ricorda il divieto di usare armi nucleari, armi biologiche e chimiche.
9. Garantire l’esportazione di grano
Per Pechino tutte le parti devono rispettare l’accordo sul trasporto di grano attraverso il Mar Nero.
10. Fine delle sanzioni unilaterali
La Cina ritiene che le sanzioni unilaterali «non solo non risolveranno i problemi, ma ne creeranno di nuovi». Invita i Paesi a smettere di abusare delle sanzioni e fare la loro parte nella risoluzione della crisi creando condizioni di crescita per le economie dei Paesi in via di sviluppo.
11. Garantire la stabilità della produzione e delle catene di approvvigionamento
Pechino invita tutti i Paesi a difendere l’economia mondiale e a resistere alla tentazione di usarla come strumento o arma.
12. Contribuire alla ricostruzione postbellica
«La comunità internazionale dovrebbe attivarsi per sostenere la ricostruzione postbellica nelle zone di conflitto», si legge nel documento.