I panda giganti non sarebbero più a rischio estinzione. Come sottolinea la Bbc, gli animali rientrerebbero adesso nella categoria delle specie vulnerabili, vista la presenza in natura di circa 1.800 esemplari. Il risultato, accertato da ricerche durate anni, rifletterebbe «un generale miglioramento delle loro condizioni di vita, grazie anche agli sforzi della Cina per mantenere integro l’habitat naturale», ha affermato Cui Shuhong, capo del dipartimento per la Natura e la conservazione dell’ecologia cinese in conferenza stampa. Come sottolineano gli esperti, infatti, il successo è in larga parte dovuto alle attività finalizzate a tutelare le foreste di bambù, che rappresenta il 99 per cento della dieta dei panda.
Tutela dei panda, i primi risultati già nel 2016
La nuova classificazione giunge a cinque anni di distanza da un precedente declassamento, avvenuto nel 2016 ad opera dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), che pose già allora i panda in una fascia di minor rischio. In quell’occasione, però, ci fu una dura reazione da parte del governo di Pechino, che contestò aspramente la decisione. Le autorità credevano infatti che una simile scelta potesse instaurare nella gente l’erroneo convincimento che le misure di salvaguardia andassero allentate. L’annuncio recente della Cina rappresenta, in tal senso, la prima occasione in cui i funzionari del Dragone si sono sbilanciati pubblicamente nel dichiarare il panda gigante fuori pericolo.
Grande entusiasmo anche sui social network, con la piattaforma Weibo (social cinese a metà tra Twitter e Facebook) letteralmente inondata di post di ringraziamento soprattutto nei confronti degli ambientalisti. Una simile reazione non sorprende, data l’importanza che il panda riveste in Cina.
Il panda in regalo ai capi di Stato e di governo
Il suo aspetto simpatico e sornione, d’altronde, non è stato solo fonte di ispirazione per pellicole e cartoni animati indirizzati a grandi e bambini, ma anche strumento di diplomazia. Dagli anni Cinquanta e per circa un trentennio, Pechino ha ha donato panda a capi di Stato e di governo, durante vertici internazionali o al momento della stipula di accordi e trattati.