Cina, nuovi lockdown per il Covid mentre l’economia arranca

Redazione
31/08/2022

Nuove misure di confinamento in 41 città, responsabili del 32 per cento della ricchezza cinese: conseguenze sulla produzione e sui consumi. E poi ci sono i tagli all’energia (per colpa della siccità): la Repubblica Popolare sull’orlo della stagnazione.

Cina, nuovi lockdown per il Covid mentre l’economia arranca

Lockdown, here we go again. Il Paese della tolleranza zero contro il Covid continua con la sua rigida politica: in Cina nuove misure di confinamento sono state adottate nelle città meridionali di Shenzhen e Guangzhou, nel porto di Dalian, nella metropoli occidentale di Chengdu e a Shijiazhuang, nella provincia centrale di Hebei. Tutte importanti centri industriali della Repubblica Popolare: i lockdown decisi dal governo rischiano di soffocare l’economia del gigante asiatico.

Cina, nuovi lockdown per il Covid mentre l’economia della Repubblica Popolare arranca. Cosa sta succedendo.
Cina, la tolleranza zero contro il Covid sta danneggiando l’economia (Kevin Frayer/Getty Images)

Covid, lockdown parziali in 41 grandi città cinesi

Il lockdown parziale di Dalian, della durata prevista di cinque giorni, ha colpito circa la metà dei suoi sei milioni di residenti: già in passato le autorità hanno esteso le restrizioni, a seconda del numero di nuovi casi. A Shenzhen quattro distretti, con circa nove milioni di residenti in totale, hanno già ordinato la chiusura delle attività di intrattenimento e culturali, sospendendo o riducendo per alcuni giorni le attività di ristorazione. A Guangzhou, megalopoli con 19 milioni di abitanti, cinque casi di Covid sono bastati per fa chiudere fino a sabato ristoranti e luoghi di intrattenimento, in buona parte della città. Ridotti anche i servizi di autobus e metropolitana. Posticipata inoltre la ripresa delle lezioni negli istituti scolastici. Sono stati imposti blocchi parziali in altre città, come Chengdu nel sud-ovest, Shenyang nel nord-est e Jishui nel sud-est. Ma sono solo alcuni esempi: ben 41 città, responsabili del 32 per cento del Pil cinese, stanno subendo restrizioni dovute a casi di Covid. È il numero più alto da aprile.

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Cina, nuovi lockdown per il Covid mentre l’economia della Repubblica Popolare arranca. Cosa sta succedendo.
Cina, ad agosto il Purchasing Managers Index ha fatto segnare il valore di 49,4 (STR/AFP via Getty Images)

Cina, ad agosto il Purchasing Managers Index è stato di 49,4

Tutto questo proprio mentre un report ha evidenziato come l’economia cinese stia soffrendo proprio a causa della rigorosa strategia anti-Covid messa in atto nella Repubblica Popolare. Il Purchasing Managers Index, ovvero il principale indicatore economico mondiale, è arrivato ad agosto a segnare 49,4 in Cina: in aumento rispetto al 49 di luglio ma al di sotto del valore di 50 punti, che separa la crescita economica dalla contrazione. I lockdown, frequenti e pesanti, hanno smorzato l’entusiasmo dei consumatori e la fiducia delle imprese, mentre le temperature torride in gran parte del Paese, quest’estate, hanno spinto verso il razionamento dell’energia destinata alle fabbriche.

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Cina, nuovi lockdown per il Covid mentre l’economia della Repubblica Popolare arranca. Cosa sta succedendo.
41 città cinesi stanno vivendo restrizioni legate a casi di Covid (Kevin Frayer/Getty Images)

Per l’Oms la politica cinese è «insostenibile»

“Immune” al lockdown, almeno ultimamente, la capitale Pechino. Va però detto che i viaggi in entrata e in uscita dalla capitale sono stati scoraggiati e i residenti vengono sottoposti a test quasi quotidianamente. La politica della tolleranza zero portata avanti con la Cina contrasta con il graduale allentamento delle restrizioni da parte di altri Paesi: la Repubblica Popolare rende difficile l’ingresso dei visitatori stranieri, richiedendo a chiunque di sottoporsi a più di una settimana di quarantena in hotel. E in caso di positività, anche i turisti rischiano di essere trasferiti negli ospedali da campo, che certo non hanno una buona nomea: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito «insostenibile» la politica cinese. Come detto, al di là dell’aspetto sanitario (non ci sono tra l’altro dati certi sui vaccinati), c’è come detto quello economico. «Prevenire il rischio di stallo economico dovrebbe essere il compito prioritario del presidente Xi Jinping», ha affermato il think tank Anbound Research Center. «Deve concentrarsi sul ripristino della crescita come Stati Uniti, Europa e Giappone». E questo non può non passare da un adeguamento delle politiche di controllo e prevenzione del virus.