Cina, gogna pubblica per chi viola le norme anti Covid

Redazione
30/12/2021

È successo nella città di Jingxi, nella provincia di Guangxi,  dove quattro persone sono state messe alla gogna per aver violato le leggi

Cina, gogna pubblica per chi viola le norme anti Covid

In Cina quattro persone sono finite alle gogna pubblica per aver violato le norme anti Covid. È successo nella città di Jingxi, nella provincia di Guangxi,  dove quattro persone sono state messe alla gogna e costrette a sfilare in pubblico. L’accusa nei loro confronti è di aver violato le misure anti-Covid, oltre che di traffico di esseri umani. La notizia è stata riportata dal giornale inglese Guardian. Il video degli agenti che scortano le quattro persone per le strade è diventato subito virale nel Paese.

Il video della gogna è diventato virale

Nelle immagini diffuse dai media si vedono i quattro detenuti con dei cartelli con il proprio nome e la propria foto, vestiti con le tute anti-contaminazione. La gogna pubblica è una pratica che era stata bandita ma che è tornata in Cina come deterrente per far rispettare la politica «zero-casi Covid».

Cina, gogna pubblica per chi viola le norme anti Covid
In Cina dura repressione per chi viola le norme anti Covid (Gettyimages)

Gli accusati, martedì 28 dicembre, sono stati costretti a sfilare in strada tra due ali di folla. I quattro uomini erano anche accusati di contrabbando di persone attraverso i confini chiusi della Cina. Il quotidiano Guangxi ha riferito che l’azione è stata progettata per scoraggiare i cosiddetti «crimini al confine».

Cina, l’opionione pubblica si spacca sulla gogna

Da quanto s’apprende da fonti giornalistiche, infatti, la zona infatti è da tempo al centro anche di altre controversie legate al traffico di essere umani. Lungo la frontiera del paese la situazione pandemica viene definita «grave e complessa», secondo quanto affermano le autorità. Di tutt’altro avviso è invece il giornale Beijing News, secondo il quale la gogna «viola in maniera seria lo spirito della legge nazionale e non può più essere ammesso in nessun caso». Il video diffuso ha scatenato molte critiche sui social come Weibo, dove la notizia è diventata un trend, e dove diversi utenti hanno parlato di «ritorno a un passato di centinaia di anni fa» mentre altri hanno manifestato sostegno all’iniziativa.