Le stazioni di rifornimento cinesi hanno iniziato a razionare le forniture di gasolio a causa dell’aumento dei costi e della carenza di approvvigionamento di questo derivato del petrolio, usato anche per il riscaldamento e per la generazione elettrica. Lo scrive oggi Caixin, il giornale economico cinese.
Cina, stop alle vendite di gasolio: ecco perché
La fonitura di gasolio è un ulteriore fronte che si apre nella crisi energetica che sta mettendo in difficoltà la seconda economia del mondo. La Cina sta già affrontando carenze di forniture di carbone e di gas naturale, che hanno già provocato diversi black-out.
Cina, a rischio la logistica e l’approvvigionamento
La carenza di gasolio rischia di rendere difficile la logistica e la catena di approvvigionamento dei generi di prima necessità. Le stazioni di servizio locali stanno limitando la possibilità di acquisto di gasolio a 100 litri per camion, che è il 10 per cento del serbatoio di molti mezzi. In altri casi, come la provincia di Anhui, diversi autisti denunciano sovrapprezzi per ottenere il pieno.
Magnesio: perché la Cina vuole tagliarne la produzione
Da più di un mese Pechino ha deciso di ridurre – o in certi casi addirittura chiudere – la produzione di magnesio nelle fabbriche per tagliare i costi dell’energia e raggiungere gli stringenti obiettivi che si è posta a livello energetico. La Cina rappresenta l’87 per cento della produzione mondiale, mentre Russia, Kazakistan, Israele e Brasile producono il resto.
Magnesio, perché l’Europa andrà in crisi
L’industria del Vecchio Continente è totalmente dipendente dalla Cina: il 95 per cento del totale del magnesio impiegato, infatti, arriva proprio dal Paese guidato da Xi Jinping. Nei giorni scorsi, dunque, un gruppo di 12 associazioni europee che producono e impiegano i metalli ha emesso un appello all’Unione Europea per fare in modo che si arrivi a un’interruzione delle produzioni in tutto il territorio dell’Unione. Altrimenti, si legge nella nota congiunta – come citato da expometals.net – si rischia di dover affrontare una «crisi di approvvigionamento di dimensioni senza precedenti, con ramificazioni di vasta portata su intere catene di valore, compresi settori chiave come l’automobile, l’edilizia e l’imballaggio». La dipendenza dal magnesio cinese era già stato portato all’attenzione lo scorso anno.