La Cina sta pagando a caro prezzo la politica della tolleranza zero contro il Covid. Com’è noto, il Paese sta adottando di nuovo misure rigidissime contro la diffusione del Coronavirus e ha istituito nuovi lockdown in diverse delle sue enormi città, su tutte Shanghai. Gli effetti si stanno facendo sentire sull’occupazione, sulle vendite al dettaglio, sulla produzione industriale della Repubblica Popolare Cinese.
Cina, disoccupazione al 6,1 per cento
In Cina preoccupa il tasso di disoccupazione, che ad aprile si è attestato al 6,1 per cento. Si tratta di un dato vicinissimo al record storico, in negativo: il 6,2 per cento registrato a febbraio del 2020, al picco dell’ondata pandemica iniziale. A marzo 2022 i senza lavoro rappresentavano il 5,8 per cento.

Cina, tonfo delle vendite al dettaglio
In Cina la pandemia di Covid sta facendo crollare le vendite al dettaglio: ad aprile -11,1 per cento a un anno. È il secondo mese di seguito che si rileva un dato negativo di questo indice: a marzo era stato registrato stato un -3,5 per cento.
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Cina, in frenata la produzione industriale
L’Ufficio nazionale di statistica ha riferito inoltre che la produzione industriale ha segnato, sempre ad aprile, una brusca frenata annua a -2,90 per cento, contro attese a +0,4 per cento e il +5 per cento di marzo, centrando così il primo calo da marzo 2020.

Cina, yuan ai minimi
Sul fronte valute, lo yuan cinese è ai minimi da ottobre 2020 nei confronti del dollaro e, negli ultimi due mesi, si è deprezzato di circa il 7 per cento nei confronti della valuta statunitense: il cambio ha infatti toccato i 6,7924 yuan per un dollaro. Nonostante ciò, la Banca centrale cinese ha mantenuto i suoi tassi invariati.