In Cina, Paese della tolleranza zero contro il virus, il Covid torna davvero a fare paura. E a bloccare lo sport: i media di Pechino hanno appena annunciato il rinvio a data da destinarsi dei Giochi asiatici, grande competizione sportiva che avrebbe dovuto svolgersi dal 10 al 25 settembre 2022 ad Hangzhou. La decisione arriva mentre la Cina sta affrontando la peggior ondata di Covid-19 dalla crisi di Wuhan di oltre due anni fa, che segnò lo scoppio della pandemia.

Cina, test di massa nella megalopoli di Hangzhou
I Giochi asiatici sono un evento sportivo quadriennale che prevede la competizione tra i migliori atleti del continente asiatico. La manifestazione è organizzata dal Consiglio Olimpico d’Asia, sotto la supervisione del Comitato Olimpico Internazionale. Ad Hangzhou, megalopoli con quasi 13 milioni di abitanti, era da poco terminata la costruzione di circa 56 siti per ospitare le competizioni dei Giochi asiatici e dei successivi Giochi para-asiatici, riservati agli atleti con disabilità. Hangzhou, capoluogo dello Zhejiang, è alle prese con i test di massa contro la recente ondata di Covid-19, mentre la vicina Shanghai ha ancora i suoi 26 milioni di residenti in lockdown totale o parziale. Come reso noto dal Consiglio Olimpico, i Giochi asiatici di Hangzhou, sebbene posticipati, manterranno logo e dicitura “2022”, proprio come accaduto con i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, che si sono tenuti poi l’anno successivo.

Cina, annullati i Giochi asiatici giovanili di Shantou
Contestualmente al rinvio dei Giochi asiatici, il Consiglio Olimpico d’Asia ha annunciato anche la cancellazione dei Giochi asiatici giovanili, che dal 2009 vedono competere gli atleti tra i 14 e i 18 anni di età. Si sarebbero dovuti svolgere dal 20 al 28 dicembre 2022 a Shantou, sempre in Cina: visto che la manifestazione aveva già subito un rinvio (inizialmente era stata programmata per dicembre 2021), ne è stata decisa la definitiva cancellazione. Per i giovani atleti del continente asiatico, dunque, il prossimo appuntamento olimpico sarà a Tashkent, in Uzbekistan, nel 2025.