Xi’an, la metropoli in lockdown dove per mangiare si è costretti al baratto

Fabrizio Grasso
04/01/2022

Un tablet per un pacco di riso, sigarette per un po' di verdura. Accade nel capoluogo dello Shaanxi, dove dal 23 dicembre 13 milioni di abitanti sono confinati in casa a causa del Covid e il cibo scarseggia.

Xi’an, la metropoli in lockdown dove per mangiare si è costretti al baratto

Un tablet per un pacco di riso, sigarette in cambio di verdure. In Cina è tornato il baratto e la colpa è del lockdown. La metropoli di Xi’an è in quarantena da 10 giorni per un focolaio di Covid-19, ma il cibo nelle case comincia a scarseggiare. Per questo gli abitanti hanno deciso di ricorrere all’antico metodo di scambio di beni.

La Cina ha registrato 175 positivi nelle ultime 24 ore

La città di Xi’an, capoluogo dello Shaanxi, conta 13 milioni di abitanti, ma dal 23 dicembre è completamente bloccata. Come riporta la Bbc, l’avanzata della pandemia ha costretto le autorità a dichiarare lo stato di lockdown. Eppure i numeri sono nettamente più bassi che nel resto del mondo. Nelle ultime 24 ore, l’intera Cina ha registrato solo 175 nuovi positivi, 95 dei quali a Xi’an, un dato bassissimo se rapportato anche alla sola Italia dove ieri se ne sono registrati oltre 68 mila. Si tratta comunque del dato più alto da marzo 2020 e, nel Paese che ha adottato la strategia Zero Covid, visto l’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali e del capodanno lunare, le autorità non vogliono lasciare nulla al caso.

In Cina, la metropoli di Xi’an è in lockdown dal 23 dicembre. I cittadini, chiusi in casa, stanno finendo il cibo e ricorrono al baratto
Due casi di baratto documentati sul portale cinese Weibo (Twitter)

In Cina però le restrizioni sono molto più rigide rispetto al resto del mondo. Ai cittadini non è consentito nemmeno andare al supermercato per comprare i beni di prima necessità e persino per entrare in ospedale è necessario presentare un tampone negativo. Nonostante gli aiuti da parte del governo, il cibo sta diminuendo drasticamente e diverse famiglie sono ormai prive di sostentamento. Per questo hanno deciso di ricorrere al baratto.

A Xi’an si scambia di tutto, dai tablet alle Nintendo Switch

Sul social Weibo, il Facebook cinese, si trovano diverse testimonianze. Alcuni cittadini hanno offerto sigarette per un rifornimento di verdure, oppure assorbenti in cambio di frutta. C’è chi ha rinunciato persino a una Nintendo Switch per sfamarsi con i noodle e chi ha ottenuto un pacco di riso in cambio di un tablet. «Le persone non hanno più da mangiare e hanno iniziato a fare baratti con i loro vicini», ha spiegato un abitante della metropoli a Radio Free Asia. Alcuni utenti su Weibo hanno detto di aver scambiato le patate con i cotton fioc e di essere «tornati alla società primitiva».

«Dobbiamo rafforzare la sorveglianza», ha dichiarato in una nota ufficiale Liu Guozhong, capo provinciale del Partito comunista nello Shaanxi, di cui Xi’an è la capitale. «Preferiremmo allargare l’identificazione dei gruppi a rischio piuttosto che trascurare una singola persona». Come riporta Cnbc, il funzionario ha spiegato che verranno sorvegliate le abitazioni nelle zone più periferiche della città per assicurarsi il rispetto le restrizioni. A molte persone è stato vietato di lasciare i propri complessi residenziali a meno di questioni urgenti approvate dall’autorità locale.

LEGGI ANCHE: Cina, gogna pubblica per chi viola le restrizioni anti Covid