Gli strani effetti della censura in Cina, dove il bavaglio delle autorità ha scatenato un singolare fenomeno social, in odore di fluidità. Sui siti di e-commerce, sempre più uomini si stanno prestando come modelli per gli indumenti di intimo femminile. È colpa del governo di Pechino, che ha vietato alle donne di indossare biancheria sexy in live streaming per la vendita al dettaglio. Un duro colpo per le boutique che, nel tentativo di mantenere alti gli introiti, hanno deciso di rivolgersi ai colleghi maschi. La decisione ha però diviso l’opinione pubblica, fra chi esalta qualità e coraggio e chi invece vede un futuro nero per il lavoro delle donne nel Paese.

Push-up e vestaglie, i video virali sui social dividono il pubblico
I problemi delle aziende di lingerie sono iniziati a gennaio, quando un video live streaming con una modella è stato bloccato dalle autorità. La Cina infatti vieta la divulgazione di materiale osceno o troppo audace sul web, censurando immediatamente le immagini ritenute inadatte al grande pubblico. Fra queste rientrano, per sfortuna delle boutique di lingerie, anche le modelle che indossano corsetti attillati, camicie da notte e reggiseni push-up. Che fare per evitare di perdere il posto in un mercato che, soltanto nel 2023, potrebbe toccare il valore di 720 miliardi di euro? Diverse aziende hanno deciso di raggirare il problema utilizzando i modelli uomini. Douyin e Weibo, corrispettivi cinesi dei nostri TikTok e Facebook, sono pieni di screenshot con ragazzi di ogni età che indossano biancheria intima femminile in video live streaming.

Per Taobao Live di Alibaba, piattaforma streaming del colosso dell’e-commerce, un uomo ha indossato un vestito di seta nero in pizzo. Altrove, ci si può imbattere in un ragazzo che veste uno scialle e una camicia da notte di colore rosa, accessoriato con orecchie da gatto sul capo. E ancora, spazio per abiti sexy come corsetti aderenti e reggiseni push-up. «Non è assolutamente sarcasmo», ha detto alla Cnn Xu, proprietario di una piattaforma di e-commerce in Cina. «Prendiamo sul serio le regole del nostro Paese e vogliamo rispettarle». Messo con le spalle al muro, l’imprenditore ha parlato di una scelta obbligata per continuare a vendere i propri capi in Rete. I video hanno fatto subito il giro dei social, dividendo però l’opinione pubblica. Se alcuni hanno esaltato la scelta, facendo complimenti ai modelli, altri hanno parlato di una «scappatoia che toglierà lavoro alle donne».
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L’escamotage potrebbe durare poco: in Cina si pensa ad altri trucchi
Sebbene il fenomeno abbia preso piede sui maggiori social della Cina, non è chiaro quanto l’escamotage possa ancora protrarsi nel tempo. Le autorità hanno sempre mostrato di non apprezzare rappresentazioni effeminate degli uomini sul web, pertanto è probabile che arrivi un’ulteriore stretta nei prossimi giorni. Per questo, come sottolinea la Cnn, le aziende stanno già progettando ulteriori trucchi per poter aggirare la censura. È già possibile imbattersi in donne che indossano lingerie al di sopra delle magliette, confondendo così l’algoritmo. Senza dimenticare la possibilità di sfruttare i manichini, come già fanno alcune boutique del Paese. Tuttavia, modelli e influencer maschi per prodotti di uso femminile non sono una novità in Cina. In live streaming è famoso Austin Li Jiaqi, noto come Lipstick King (letteralmente, il re del rossetto), che vende cosmetici e prodotti per la pelle applicandoli sul proprio viso.